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Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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In Veneto il primo corso italiano per manager della pesca

Promosso da Isfid Prisma (Legacoop) con Fondazione Università Ca’ Foscari e Agrifood Lab

Il comparto della pesca ha bisogno di manager. Pandemia, riscaldamento climatico, tensioni geopolitiche e il loro impatto sul versante delle materie prime e dell’energia impongono al settore un’accelerazione verso strategie innovative. A questa necessità di formazione e managerializzazione degli imprenditori della filiera ittica ha dato risposta il percorso di “Alta formazione in gestione strategica delle risorse ittiche-FishLab”.

Sabato scorso, a Ca’ Dolfin a Venezia, l'ultima ultima lezione si è trasformata in un evento aperto, il cui pubblico era costituito da rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categorie, oltre a responsabili di mercati ittici, aziende e operatori del settore e ricercatori.

Per sostenere oggi le imprese di questo settore così importante per l’economia regionale servono modelli di business efficienti, processi di innovazione e un rilancio del comparto in chiave sostenibile e, magari, un marchio unitario per la sua promozione e commercializzazione, come emerso dal progetto.

Primo nel suo genere in Italia, il percorso è promosso da Isfid Prisma, ente di formazione e consulenza di Legacoop Veneto, in collaborazione con Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia e Agrifood innovation and management Lab, laboratorio di ricerca multidisciplinare del dipartimento di Management dell’Ateneo veneziano. È realizzato nell’ambito del progetto “Percorsi di Alta Formazione per il settore della Pesca” e finanziato dal Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.

Avviato a novembre 2021, è stato un vero e proprio laboratorio di coprogettazione, che ha visto confrontarsi e lavorare insieme docenti e ricercatori di Università Ca’ Foscari e i sedici partecipanti: presidenti, direttori e componenti dei cda delle maggiori cooperative venete del settore pesca. La finalità è quella di favorire la crescita professionale e manageriale delle aziende dell’economia blu, accompagnando i corsisti nell’acquisire competenze in quello che è definito il “management del mare”, attraverso metodi didattici innovativi come il design thinking e il lean management. 

Quella della pesca in Veneto, d'altra parte, è una partita troppo importante: in zona sono oggi attive più 3.800 aziende, pari al 15% del totale nazionale e il settore dà lavoro a 7.500 addetti di cui il 10% donne, oltre a mobilitare un importante indotto in servizi e attività collegate, a partire da quelle di trasformazione, distribuzione e promozione. Il valore della produzione globalmente si aggira intorno ai 140 milioni di Euro, pari al 6,2% di quello nazionale: la quantità media prodotta è di 60 mila tonnellate.

"I cambiamenti degli stili alimentari e la ricerca di alternative alle proteine derivanti dalla carne offrono al settore diverse opportunità di sviluppo -spiega Christine Mauracher, direttore di Agrifood management and Innovation Lab e responsabile scientifica di FishLab-. La chiave risiede nella capacità della pesca veneta di crescere rimanendo sostenibile e di far percepire adeguatamente al consumatore la qualità del prodotto". 

"Oltre a formare competenze manageriali, il percorso ha rafforzato un’identità comune della pesca veneta e ai partecipanti ha fatto comprendere come sia importante sentirsi sistema e muoversi come tale, anche per essere più forti e competitivi", sottolinea Antonio Gottardo, presidente del Flag Veneziano e responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Veneto. 

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EFA News - European Food Agency
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