Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

L'Italia va alla guerra delle vongole

La Spagna capeggia la rivolta contro la deroga che il nostro Paese ha ottenuto per poter pescare molluschi lunghi meno di 25 mm

La Spagna ha dichiarato guerra alle vongole italiane per questioni di "taglia". Nel 2015 le regole europee varate per salvaguardare la specie hanno imposto a tutti gli Stati membri, Italia compresa, il divieto di pescare molluschi lunghi meno di 25 millimetri. Senza tenere conto però del particolare ecosistema italiano: da noi le vongole possono riprodursi già a poco più di 11 millimetri; pescare solo esemplari più grandi di 2 centimetri e mezzo, quindi, rischiava di affossare un intero settore. 

Per questo l’Italia aveva chiesto e ottenuto una deroga per abbassare a 22 millimetri la taglia minima di riferimento in alcune sottozone geografiche, soprattutto le coste tirrenica e adriatica. Il provvedimento è stato prorogato negli anni: l’ultima scadenza è quella del 31 dicembre 2022 e lo scorso marzo l’Italia ha presentato alla Commissione una nuova raccomandazione congiunta per chiedere di stabilire una deroga ulteriore. Lo ha fatto sulla base di una serie di evidenze scientifiche validate dal Cstep, il Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca, e dal consiglio consultivo per il Mar Mediterraneo; ma l'atto che riguarda la proroga fino a fine 2025 dell’eccezione italiana ha scatenato la polemica.

Gli europarlamentari spagnoli sono quelli che si stanno mettendo di traverso per questioni puramente commerciali, riporta Il Giornale: in Spagna, infatti, dove la pesca avviene soprattutto in Andalusia, non è possibile replicare il modello italiano a causa delle condizioni climatiche. Questo perché le acque sono più fredde e più soggette alle correnti. Non solo. Il fatto che l’Italia possa pescare vongole già al raggiungimento dei 22 millimetri implica che il nostro Paese possa vendere più prodotto rispetto agli altri, spagnoli in primis. 

Per Madrid si tratta di concorrenza sleale, forse anche perché buona parte delle nostre vongole, alla fine, vengono esportate proprio in Spagna. I coordinatori dei principali gruppi politici europei, rappresentati da deputati di nazionalità spagnola, hanno chiesto di approfondire le evidenze scientifiche alla base dell’atto delegato dal Cspet, sul quale sono state espresse "pesanti perplessità", fino a definirlo "truffa". 

La delegazione italiana al Parlamento Ue sta correndo ai ripari. "Ci sono fior di evidenze scientifiche che dimostrano come la deroga sia un atto di giustizia nei confronti delle imprese italiane -sottolinea l’eurodeputato leghista Rosanna Conte-. La taglia minima fissata dal regolamento Ue per ragioni di salvaguardia della risorsa, infatti, non ha senso nelle acque lagunari del Mar Adriatico: studi ufficiali hanno confermato che i nostri pescatori sono riusciti a garantire uno sfruttamento sostenibile dello stock di vongole e, al contempo, a preservare lo stato di salute dei fondali, ricevendo così il plauso della stessa Commissione. Gli spagnoli avrebbero potuto fare altrettanto, presentando risultati nei loro mari, ma non lo hanno fatto".

"L’Italia è pronta a fare squadra per difendere le sue imprese e i lavoratori della pesca -aggiunge Conte-. Abbiamo l’occasione di ottenere la proroga per altri tre anni della deroga per pescare le vongole sottotaglia, ma come è noto c’è da affrontare il rischio che al Parlamento Europeo vengano sollevate obiezioni che rallentino o addirittura facciano saltare la deroga".



fc - 27289

EFA News - European Food Agency
Collegate
Simili