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CLARA MOSCHINI

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Welfare aziendale toccasana per le imprese

Index pmi 2022: il 68% delle pmi italiane anche agroalimentari, ha superato il livello base di attenzione al lavoro

Andriani, Monini, ma anche Agrimad di Cosenza in Calabria, Rovagnati, TeaPack di Bologna. Sono solo alcune delle 121 aziende Welafer Champion di quest'anno come realtà che "hanno messo in atto iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale". La premiazione è avvenuta in occasione della presentazione, avvenuta oggi a Roma, del Rapporto welfare index pmi 2022. Giunto alla settima edizione, il report attesta che oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base per quanto concerne il welfare aziendale: raddoppia, inoltre, il numero di aziende con livello "molto alto" e "alto", passate dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. 

Oggi il welfare aziendale non è più solo appannaggio delle grandi imprese, ma anche delle microimprese: la quota con livello "elevato" è massima (70,7% nel 2022 rispetto al 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e "molto rilevante" (66,8% contro 59,8% nel 2017) nelle pmi tra 101 e 250 addetti. Raddoppiano le microimprese (da 6 a 9 addetti) con un livello elevato di welfare: passano dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. L’incremento è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie.

Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index pmi oltre 6.500 imprese, numero triplicato rispetto alla prima edizione: arrivano da tutti i settori produttivi, sono di tutte le dimensioni e provenienti da tutta Italia. L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. “Il welfare è un volano in grado di far crescere la produttività, grazie ad un migliore coinvolgimento dei lavoratori nei processi aziendali -sottolinea Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle politiche sociali-. Conoscere e accompagnare i bisogni dei dipendenti è quell’attenzione che denota una chiara e precisa volontà di dare al lavoro una dimensione più ampia. Un coinvolgimento che quasi sempre è ripagato da una rinnovata dedizione alla mission aziendale in grado di aumentare efficienza e produttività. In quest’ottica, il welfare diventa un’opportunità per le aziende e per i suoi lavoratori e viceversa". 

Secondo la ricerca, le imprese con un welfare più evoluto ottengono performance di produttività decisamente superiori alla media, crescono molto più velocemente nei risultati economici e nell’occupazione. Nel 2021 l’utile sul fatturato delle aziende con livello "molto alto" è stato doppio rispetto a quello delle aziende a livello base: 6,7% contro 3,7%. Altrettanto grande è risultato il divario nel margine operativo lordo pro capite che misura la produttività per singolo addetto: anche in questo caso il livello "molto alto" garantisce un indice di produttività mol/fatturato in crescita da 9,4% nel 2019 a 11% nel 2021, rispetto a un incremento dello 0,2% tra le imprese ad un livello base di welfare. 

Nell’occasione, è stato presentato per la prima volta il Position paper firmato dagli esperti del Comitato Guida welfare index pmi intitolato “Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano”. La spesa totale del welfare pubblico e privato italiano nel 2021 ammonta a 785 miliardi di Euro: l’80% di questo flusso, pari a 627 miliardi, è a carico dello Stato. Una quota molto rilevante, 136,6 miliardi (pari al 17,4% del totale), è a carico diretto delle famiglie: in media 5.300 Euro per famiglia. Una terza quota, molto più piccola, è quella del welfare aziendale e collettivo: 21,2 miliardi, 2,7% del totale. "Confagricoltura è orgogliosa di partecipare in prima linea anche quest’anno all’iniziativa di Generali Italia -sottolinea Sandro Gambuzza, vice presidente di Confagricoltura-. Mai, infatti, come in questo delicato periodo storico il welfare aziendale è importante. L’incertezza legata dapprima alla pandemia e ora al conflitto russo-ucraino, ma soprattutto il caro energia e l’aumento dei costi di produzione gravano pesantemente sul bilancio delle famiglie. Dare loro sostegno attraverso il welfare aziendale è quindi fondamentale”.

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EFA News - European Food Agency
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