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CLARA MOSCHINI

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Meno acqua per frutta e verdura con il progetto Biosuveg

Messo a punto un biostimolante che aiuta la crescita delle piante in ambienti aridi

È il progetto di ricerca europeo Biosuveg ad avere messo a punto un biostimolante innovativo che aiuta la crescita e la produzione delle piante in ambienti aridi. Il progetto è finanziato da Eit Food e coordinato da Andrea Schubert, docente del Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell’università di Torino con la collaborazione del Plant Stress Lab dell’ateneo e della start-up StrigoLab. Il risultato della ricerca è un biostimolante innovativo che aiuta la crescita e la produzione delle piante, in particolare quella del pomodoro, in ambienti meno ricchi di acqua e sostanze fertilizzanti. La riduzione dell’apporto di acqua e fertilizzanti è una componente essenziale della sostenibilità: il cambiamento climatico ci pone di fronte a lunghi periodi di siccità in cui l’acqua diventa risorsa rara e costosa, mentre i fertilizzanti sono sempre meno disponibili per cause naturali e geopolitiche, come la guerra in Ucraina. 

I biostimolanti sono prodotti di origine naturale, somministrati a basse concentrazioni: favoriscono specifici processi biologici e aiutano la crescita delle piante. Il principio attivo del biostimolante sviluppato nel progetto Biosuveg viene ottenuto attraverso un procedimento innovativo, brevettato da StrigoLab, e contiene strigolattoni, ossia ormoni di recente scoperta, con i quali è possibile controllare la crescita e la resistenza allo stress combinato da siccità e carenza di elementi nutritivi nelle piante. 

I ricercatori dell’Università di Torino e di StrigoLab stanno svolgendo le prove sperimentali necessarie a ottimizzarne la formulazione e le modalità d’uso, con la prospettiva di inserire sul mercato un prodotto innovativo ed efficace per l’agricoltura. L’obiettivo è di ottenere un incremento della produzione superiore al 10% in pomodoro e peperone in condizioni di ridotta disponibilità di acqua e di fosfato. “La disponibilità di acqua sta diventando poco affidabile anche in zone temperate umide come la Pianura Padana e i fertilizzanti fosfatici sono in via di esaurimento a livello mondiale -spiega il professor Schubert-. Sviluppare delle tecniche che mantengano la produzione anche quando queste risorse sono meno disponibili è una chiave della sicurezza alimentare per il futuro”.

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EFA News - European Food Agency
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