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CLARA MOSCHINI

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Nasce Vitires, il consorzio per i vitigni resistenti

L’unione rappresenta il 70% delle uve prodotte in Emilia-Romagna e l’11% a livello nazionale

Cantine riunite e Civ, Cantina sociale di San Martino in Rio, Caviro, Terre Cevico, e il Centro di ricerche Ri.Nova hanno costituito il Consorzio Vitires. L'ente ha lo scopo di dare vita a un percorso innovativo di sperimentazione e ricerca che porti alla creazione di vitigni resistenti emiliano-romagnoli. 

L’unione rappresenta il 70% delle uve prodotte in Emilia-Romagna e l’11% a livello nazionale. Il nuovo consiglio di amministrazione appena insediato, ha dato corso alla nomina del presidente del Consorzio, Marco Nannetti e del vicepresidente Alessandro Gallo. Il consiglio d’amministrazione vede rappresentati tutti i soci fondatori ed è composto da: 

  • Claudio Biondi per Cantine Riunite & Civ;
  • Alessandro Gallo per Cantina sociale di San Martino in Rio; 
  • Stefano Lazzarini per Centro di Ricerche Ri.Nova; 
  • Marco Nannetti per Terre Cevico;
  • Alessandro Patuelli per Caviro. 

“Il consorzio intende dare una voce unica e partecipativa volta allo sviluppo dei vitigni resistenti tipici dell’Emilia-Romagna -sottolinea il neopresidente Vitires, Marco Nannetti-. A unire le nostre strutture è stato il senso di responsabilità sia verso gli operatori della filiera, sia verso i consumatori, supportando i viticultori nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità previsti dalle politiche europee della Farm to fork”. 

L’unione in forma consortile nasce dalle esperienze già maturate dai partecipanti nell’ambito dei programmi di miglioramento genetico delle varietà di vitigni locali emiliano-romagnoli: i programmi hanno coinvolto anche la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.

Al fine di dare concretezza ai risultati delle ricerche che si andranno ad ottenere, le cooperative hanno costituito un unico soggetto, Vitires appunto, a cui affidare la gestione delle nuove varietà dei vitigni di origine autoctona o locale resistenti alle malattie fungine, tramite l’integrazione e il coordinamento della filiera nonché la promozione, tutela e valorizzazione dei vini e delle uve, agendo come fulcro di tutte le azioni rivolte ad enti, istituzioni e mercati, sul tema di nuovi vitigni resistenti e sostenibili.

Scopo primario della neonata società è quello di coordinare e ampliare programmi di ricerca e sperimentazione, in sinergia con centri di ricerca pubblici e privati, riguardanti lo studio, la selezione, il miglioramento genetico e varietale di vitigni locali ed autoctoni dell’Emilia-Romagna, al fine di ottenerne cloni e fenotipi resistenti alle malattie fungine ed adatti alle tecniche di coltivazione nel territorio emiliano-romagnolo.

Sono 16 i vitigni regionali a oggi oggetto di ricerca, oltre 700 gli incroci già eseguiti, le cui prime selezioni sono già in corso di valutazione per saggiarne le caratteristiche di resistenza ai patogeni (in particolare oidio e peronospora), l’adattabilità ai nostri ambienti di coltivazione anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto, nonché per valutarne le potenzialità enologiche in confronto alle varietà tradizionali di riferimento. 

Vitires, inoltre, intende avviare alla coltivazione i vitigni resistenti ottenuti, curare le fasi di moltiplicazione e diffusione delle varietà in accordo con i vivai selezionati, definire programmi pluriennali comuni di coltivazione e fornire assistenza tecnica, agronomica ed enologica in tutte le fasi della “Filiera dei vitigni resistenti”, promuovendo tecniche rispettose per l’ambiente e per la salute.

L’impegno del consorzio verso le nuove varietà di vitigni resistenti, sarà inoltre rivolto alla loro regolamentazione, anche tramite la gestione delle procedure per l’iscrizione al Registro nazionale e regionale delle varietà di vite, la messa a punto di disciplinari di coltivazione, la produzione e trasformazione delle uve, nonché la tutela dei produttori tramite licenze, marchi d’impresa e attività di vigilanza e verifica contro pratiche commerciali sleali.

Infine, compito di Vitires sarà quello di promuovere strategie di marketing integrate per la valorizzazione nazionale e internazionale delle uve e dei vini derivati, allo scopo di presentare i prodotti ottenuti dalle varietà resistenti dell’Emilia-Romagna.

“La Regione crede nella ricerca sperimentale ed è il territorio italiano che più investe attraverso il Psr nelle attività di innovazione, ovvero più del 4% delle risorse complessive -spiega l’Assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi-. Il rafforzamento varietale è una delle soluzioni in campo per il contrasto degli agenti patogeni sulle piante da vite, contro funghi, batteri e altre forme parassitarie".  

"L’obiettivo -aggiunge Mammi- è lavorare per il rafforzamento delle piante, a garanzia delle produzioni vitivinicole e ortofrutticole, per non indebolire importanti asset del settore primario, fonte di approvvigionamento alimentare, reddito e lavoro, e il progetto di Vitires sposa appieno questi intenti”.

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