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Balcani, le opportunità per l'agroalimentare italiano

Scordamaglia: “Potremmo produrre in quei Paesi commodities grazie a filiere transfrontaliere"

“L’alleanza tra Balcani e Italia è fondamentale: è il collante ideale per lo sviluppo congiunto del settore agroalimentare”: così Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, ha dichiarato alla Conferenza Nazionale “L’Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione” che si è tenuta oggi a Trieste. 

"Il mondo non vuole più solo i nostri prodotti la cui esportazione continua a crescere superando i 60 miliardi nel 2022 con un obiettivo di raddoppio in pochi anni - prosegue Scordamaglia - ma vuole anche il nostro modello di produzione agroalimentare in grado di produrre in maniera sostenibile il più alto valore aggiunto in Europa, oltre 65 miliardi di euro con le più basse emissioni CO2 equivalenti”.

“I paesi dei Balcani - continua il consigliere - hanno terra fertile e cercano il nostro modello, i nostri agricoltori, le nostre imprese di trasformazione, le nostre organizzazioni per valorizzarle al meglio la terra di cui dispongono”. Un rapporto fruttuoso grazie al quale dice Scordamaglia “Noi potremmo produrre direttamente in quei Paesi, grazie a filiere transfrontaliere, le commodities che non riusciamo a produrre da noi, piuttosto che importarle da Paesi lontani che hanno standard lontanissimi dai nostri e che con le loro multinazionali provano a omologare la nostra distintività”. E continua Scordamaglia “Come Coldiretti e filiera Italia siamo pronti a lavorare insieme al ministro Tajani e al Governo per realizzare tale sinergia. Non possiamo lasciare la produzione agricola di questi paesi preda di modelli predatori che impoveriscono invece di valorizzare le filiere agroalimentari”. 

Conclude infine il consigliere “Grazie anche al ministro e alla Farnesina con cui stiamo facendo una vera diplomazia economica con le nostre organizzazioni e aziende, insieme alle nostre ambasciate, al Mise, all’Ice, a Sace, alla parte di cooperazione di Cdp, portando nel mondo lo stile di vita italiano e il nostro agroalimentare e grazie anche alla nostra cooperazione che sempre più passa da un modello unicamente assistenzialista ad un modello win win per le nostre imprese e le nostre filiere e per i paesi dove operano generando un enorme beneficio economico sociale ambientale”.

red - 28658

EFA News - European Food Agency
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