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A gennaio scendono ancora i prezzi alimentari del mondo

L'indice Fao cala per il 10° mese consecutivo: -0,8% rispetto a dicembre 2022

I prezzi alimentari globali scendono ancora a gennaio 2023. Lo fa sapere la Fao mostrando l'indice di riferimento dei prezzi internazionali delle materie prime alimentari diminuito, a gennaio scorso, per il decimo mese consecutivo. L'indice, secondo il report dell'organizzazione Onu, ha registrato lo 0,8% in meno rispetto al mese precedente (dicembre 2022) e il 17,9% in meno rispetto al picco raggiunto nel marzo 2022. 

A guidare il calo di gennaio sono stati gli indici dei prezzi degli oli vegetali, dei prodotti lattiero-caseari e dello zucchero mentre quelli dei cereali e della carne sono rimasti sostanzialmente stabili.

Più in dettaglio, l'Indice Fao dei prezzi dei cereali è rimasto sostanzialmente invariato con un aumento di appena lo 0,1% rispetto a dicembre 2022 e ha superato del 4,8% il livello di un anno prima. "I prezzi internazionali del grano sono diminuiti del 2,5% -sottolinea il report- a causa della produzione superiore alle aspettative in Australia e nella Federazione Russa". 

In aumento i prezzi mondiali del mais a causa della forte domanda di esportazioni dal Brasile e delle preoccupazioni per le condizioni di siccità in Argentina. I prezzi internazionali del riso, invece, sono aumentati del 6,2% rispetto a dicembre, influenzati da disponibilità più limitate, da una forte domanda locale in alcuni Paesi esportatori asiatici e dai movimenti dei tassi di cambio.

L'indice dei prezzi degli oli vegetali è sceso del 2,9% a gennaio. "I prezzi mondiali degli oli di palma e di soia -aggiunge il report- sono scesi a causa della scarsa domanda di importazioni globali, mentre quelli degli oli di girasole e di colza sono diminuiti a causa delle ampie disponibilità per l'esportazione".

Ancora. Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, l'indice Fao ha registrato una media dell'1,4% in meno rispetto a dicembre, "con una tendenza al ribasso dei prezzi del burro e del latte in polvere a causa della minore domanda da parte dei principali importatori e dell'aumento delle forniture dalla Nuova Zelanda". I prezzi mondiali del formaggio sono leggermente aumentati, "grazie alla ripresa dei servizi di ristorazione e delle vendite al dettaglio in Europa occidentale dopo le vacanze di Capodanno, oltre che ai movimenti valutari".

L'Indice dei prezzi della carne ha registrato una variazione minima a gennaio con un calo dello 0,1% rispetto a dicembre, "in quanto l'ampia disponibilità di esportazioni ha pesato sui prezzi della carne di pollame, suini e bovini, mentre i prezzi delle esportazioni di ovini sono aumentati a causa della maggiore domanda di importazioni".

Infine, l'indice dei prezzi dello zucchero è sceso dell'1,1% rispetto a dicembre. "Il forte progresso del raccolto in Tailandia e le condizioni climatiche favorevoli in Brasile -sottolinea il report- hanno controbilanciato l'impatto sui prezzi dovuto alle preoccupazioni per i minori raccolti in India, all'aumento dei prezzi della benzina in Brasile, che sostengono la domanda di etanolo, e all'apprezzamento del real brasiliano rispetto al dollaro statunitense".

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EFA News - European Food Agency
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