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CLARA MOSCHINI

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Erba medica: superfici al +4% nel 2023

Queste le stime di Aife, che guarda con fiducia anche all'export, che potrebbe toccare il 70%

Nonostante la siccità e la crisi generalizzata, l'erba medica chiude il 2022 con numeri in crescita. Le quotazioni si attestano stabili, oscillando tra i 330-350 euro/tonnellata, mentre la produzione registra un +20% rispetto al 2021.

Cifre che inducono Riccardo Severi, direttore di Aife/Filiera Italiana Foraggi, ad auspicare "un aumento delle superfici coltivate a erba medica e a foraggere in generale". Nei prossimi mesi, prosegue Severi, si stima che "le quotazioni non dovrebbero subire grandi variazioni riuscendo a mitigare, seppure in parte, gli elevati costi che alcuni produttori hanno dovuto sopportare lo scorso anno quando i prezzi del gas sono schizzati alle stelle".

Al tempo stesso, sottolinea il direttore di Aife, c'è da sperare che i costi energetici non aumentino ulteriormente e che le superfici coltivate ad erba medica aumentino "perché non dobbiamo mai dimenticare quanto questa coltura risponda, oggi più che mai, ai parametri di sostenibilità ambientale, tutela della biodiversità e miglioramento del benessere animale che rappresentano i capisaldi dell’agrozootecnia, soprattutto dopo la recente introduzione della nuova Pac".

Pur senza sbilanciarsi verso un'eccessivo ottimismo, Severi sostiene che "la quota di erba medica essiccata e disidratata che Aife/Filiera Italiana Foraggi esporta all’estero è destinata ad aumentare e molto probabilmente dall’attuale 60% potrebbe arrivare a toccare il 70% perché in molti Paesi come il Medio Oriente e l’Asia la richiesta è particolarmente elevata, cosı̀ come quella di seme, soprattutto in Stati dove non esistono problemi irrigui".

Prospettive ottimistiche sulle superfici destinate alla coltivazione di erba medica sono fornite da Eugenio Tassinari, presidente di Assosementi, secondo il quale il loro aumento "dovrebbero oscillare tra il 3 e il 4% in più rispetto al 2022, soprattutto in quelle parti del Paese dove questa coltura è maggiormente conosciuta e non rappresenta per l’agricoltore una sorta di incognita".

Dove invece le previsioni rimangono nere è per quanto riguarda la superfici destinate alla produzione di mais, che dovrebbero diminuire, tra il 5 e il 7%, continuando a risentire della siccità dello scorso anno. Assosementi stima invece siano aumentate del 7% per ciò che riguarda le superfici coltivate a grano.

"La nostra attività ci ha insegnato che l’agricoltore in genere difficilmente abbandona le coltivazioni a cui dedica da sempre la sua attività – conclude Tassinari – e proprio per questo l’aumento previsto delle superfici destinate a erba medica rappresentano un buon auspicio per il futuro. Per quello che ci compete, il nostro impegno è rivolto all’esecuzione di un progetto presentato al ministero delle Politiche agricole volto al miglioramento genetico dell’erba medica che ne favorisca una maggiore produttività”.

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EFA News - European Food Agency
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