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Alimentazione, 2 italiani su 3 attenti alla dieta mediterranea

Il concetto di sostenibilità al centro di un evento della fondazione Danone

E stato presentato a Roma promosso dalla Fondazione Danone il XV volume della collana Items su "Transizione proteica. Varietà nelle scelte alimentari per la salute dell’uomo e del pianeta”, alla presenza degli autori: Elisabetta Bernardi, Assunta Filareto, Andrea Ghiselli (con un videomessaggio), Maurizio Muscaritoli, Michele Sculati. Uno studio scientifico approfondito sulle nuove sfide che la società contemporanea deve affrontare per un futuro alimentare sostenibile.

Quello dell'alimentazione è uno dei mondi che più è attento a tutti i cambiamenti dei modelli di consumo in cui si avvicendano nuove mode e vecchie tradizioni. Secondo gli autori, il fattore chiave per una scelta consapevole è un'informazione scientificamente corretta, basata su evidenze e non opinioni, con una continua educazione del consumatore affinché dia gli strumenti per orientarsi consapevolmente. Ma a guidare le scelte alimentari non sono più soltanto esigenze nutrizionali ma anche fattori di natura etica relativi alla salute dell'ambiente, del benessere degli animali e allo sfruttamento dei lavoratori.

In Europa il 60% della popolazione è in sovrappeso o obesa, orientare le scelte alimentari verso una maggiore sostenibilità è urgente come sottolineano dall'OMS: il termine è quello di una pluralità di variabili, da quelle nutrizionali a quelle ambientali e solo fonti autorevoli devono essere prese in considerazione.

Anche il consumo delle proteine non deve essere trascurato: è correlato a benefici sulla salute in termini di riduzione della mortalità e della riduzione delle malattie croniche, protezione pare determinata principalmente dal consumo di proteine vegetali, mentre nel caso di proteine animali va effettuata un'analisi tra gruppi di alimenti.

Le raccomandazioni nutrizionali indicano un apporto bilanciato tra proteine vegetali 55% e animali 45%. E' importante considerare la qualità delle proteine valutata per il contenuto degli aminoacidi essenziali e per la facilità di digestione e assorbimento: sotto questo aspetto le proteine animali sono considerate di maggiore qualità e attualmente almeno in occidente il consumo di proteine e in generale elevato.

L'alimentazione flexitariana secondo la professoressa, Elisabetta Bernardi Biologa Nutrizionista, Specialista in Scienza dell’Alimentazione, Università di Bari, si basa sulla riduzione dell'assunzione di carne a favore di alimenti a base vegetale, ed ha risvolti positivi sia per la salute umana che per il pianeta. Il modello si chiama appunto "flexitariano" è caratterizzato da un aumento di cibi di origine vegetale e un consumo più moderato di cibi di origine animale e principalmente di carne. Naturalmente la dieta flexitariana ha origine dalla nostra dieta mediterranea non ha regole fisse o quantità raccomandate, suggerisce di mangiare soprattutto frutta e verdura, cereali integrali e legumi, prediligendo proteine vegetali a quelle animali e introducendo ogni tanto carne e prodotti animali poco elaborati. 

La missione della Fondazione – ha spiegato Fabrizio Gavelli, presidente della Fondazione Istituto Danone – è promuovere la corretta informazione riguardo le tematiche nutrizionali legate alla salute dell’uomo sia rivolgendosi a un pubblico di specialisti sia ai cittadini. Inoltre, la Fondazione cerca di promuovere un dialogo costruttivo fra i principali attori coinvolti: gli specialisti del settore, le istituzioni, le associazioni di categoria, la filiera alimentare, per poter agire in modo concreto – attraverso le evidenze scientifiche e le buone pratiche – per la salute dell’uomo e del nostro pianeta”. 

L’approfondimento scientifico è stato seguito dalla presentazione delle principali evidenze basate su ricerche di mercato condotte da GfK e Circana: “Gli italiani e l’alimentazione: le dinamiche in atto tra salute, benessere e sostenibilità” dove è emerso con evidenza che quasi due italiani su tre dichiarano di seguire la dieta mediterranea con un incremento di oltre il 50% rispetto a 30 anni fa. Pasta, verdura e pane costituiscono le prime 3 categorie più consumate dal maggior numero di italiani. Al primo posto c'è la frutta quando si parla dell’alimento con il maggior numero di occasioni di consumo. Infine le bevande a base vegetale, le uova e la pizza rientrano tra le prime tre categorie a maggiore crescita percentuale nelle occasioni di consumo rispetto al 2019. 

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EFA News - European Food Agency
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