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CLARA MOSCHINI

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Tubercolosi bovina riappare in Francia

Il ministero dell'agricoltura stanzia 3,5 mln euro per le misure preventive

Altri 250mila euro saranno destinati ad un vaccino sperimentale per la fauna selvatica.

Pur avendo ricevuto nel 2001 lo status di Paese indenne dalla tubercolosi bovina, la Francia si sta riscoprendo vulnerabile a questa piaga per gli allevamenti, pertanto corre alle contromisure. L'aumento dei focolai in alcune regioni e aree geografiche (sud-ovest, Normandia, Corsica) e la sua persistenza in altre (Costa d'oro, Camargue) hanno richiesto un'implementazione delle misure sanitarie.

Il ministero dell'Agricoltura francese ha innanzitutto disposto che ogni allevatore che riscontri casi di tubercolosi bovina nel suo allevamento, si sottoponga a una formazione sulla biosicurezza per riguadagnare lo status di "indenne". L'obbligo si applica anche agli allevatori di mandrie in prossimità epidemiologica dei focolai. La prevenzione della tubercolosi ha beneficiato di un sistema di sostegno alla formazione degli allevatori dal 2021 al 2023 nell'ambito di France Relance finanziato con 3,5 milioni di euro. Con un'ordinanza dello scorso 25 febbraio, è stato disposto l'aumento degli indennizzi per gli allevatori che procedano alle macellazioni "diagnostiche": il governo, quindi, dà diritto a un risarcimento a beneficio degli allevatori costretti ad abbattere i propri capi bovini sospetti di infezione e ad acquistare capi sostitutivi. Questo aggiornamento tiene conto dell'evoluzione dei rincari energetici e delle materie prime.

Il problema della tubercolosi bovina non coinvolge soltanto i bovini. Anche la fauna selvatica (in particolare cinghiali, cervi, tassi) ne può venire contagiata e trasmettere la patologia agli animali da allevamento. A riguardo, il ministero dell'Agricoltura francese sta stanziando 250mila euro per un vaccino sperimentale sui tassi, che partirà in questa primavera nella regione della Nuova Aquitania, per poi venire esteso ad eventuali altre aree contaminate.

Recenti modifiche normative a livello europeo autorizzano l'utilizzo del test Interferon gamma, che consente di ridurre il periodo di blocco degli allevamenti sospetti di infezione e di limitare il numero di macellazioni di animali sospetti, pur mantenendo un monitoraggio ottimale degli allevamenti.

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EFA News - European Food Agency
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