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CLARA MOSCHINI

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Giappone. Uova: una specie... in via d'estinzione

Prezzi alle stelle fino al 70% e utile netto giù del 70%. I ristoranti costretti a modificare i loro menù

Forse il pericolo che rappresenta per la salute umana è relativo ma le sue ripercussioni sul comparto agroalimentare si stanno rivelando particolarmente devastanti. Parliamo dell'aviaria, le cui conseguenze si stanno facendo sentire in Giappone, più che in ogni altro luogo al mondo. Risultato: in tutto il Paese asiatico sono stati abbattuti 17 milioni di polli volatili domestici, pari a circa il 9% delle galline ovaiole. Al tempo stesso il prezzo delle uova è schizzato alle stelle. Secondo i dati della cooperativa nazionale JA.Z-Tamago, a inizio aprile a Tokyo il prezzo all'ingrosso per un chilogrammo di uova di medie dimensioni era di 350 yen (2,40 euro), il più alto dal 1993, e il 65% in più rispetto a un anno fa.

Citando i dati di un rivenditore locale, la Bbc attesta l'aumento del prezzo al 70%. Kewpie, nota azienda produttrice di maionese, stima invece un aumento pari al 21% a partire da questo mese. Le uova in camicia in stile giapponese, che in precedenza venivano offerte gratuitamente ai clienti con ordini di pentole calde sukiyaki, ora costano 55 yen ciascuna. La prospettiva è un crollo dell'utile netto dell'intero prodotto intorno al 47%.

Un grosso problema, per un Paese che, tra gli ingredienti vincenti della propria cucina, vede figurare proprio le uova. Lo scorso mese McDonald's Japan ha dovuto annunciare la possibile sospensione dei suoi celebri hamburger Teritama, durante i periodi di punta (il nome Teritama è ricavato dalla crasi tra teriyaki, nota salsa, e tamago, che vuol dire appunto "uova").

In generale, la maggior parte dei ristoranti ha dovuto modificare i propri menu, reiventandosi sandwich, insalate e altre portate completamente privi di uova. Circa il 28% delle società di ristorazione quotate in Giappone ha sospeso o potrebbe prendere in considerazione la sospensione di parti dei propri menu, secondo uno studio condotto questa settimana su 100 di tali ristoranti dalla società di ricerca Teikoku Databank.

Lo scenario generale sembra destinato a peggiorare, visto che in Giappone, l'epidemia di aviaria continua a non allentare affatto la morsa. Il caso nipponico è comunque la punta estrema di un fenomeno che si sta manifestando a livello globale (leggi notizia EFA News).

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EFA News - European Food Agency
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