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Filiera Italia: "Bene G7 su biocarburanti"

Scordamaglia plaude all'inserimento delle fonti come strumento utile alla decarbonizzazione

Filiera Italia plaude all’inserimento dei biocarburanti come strumento importante nella decarbonizzazione del settore trasporti nelle conclusioni del vertice del G7 per il Clima, l’Energia e l’Ambiente tenutosi in Giappone. “Come richiesto dal Governo Italiano, la presa d’atto del G7 rende ora necessario riaprire anche in seno all’Unione europea la riflessione sui bio-fuels incomprensibilmente esclusi dalle nuove tecnologie carbon neutral a seguito dell’accordo tra Commissione europea e Germania che aveva previsto solo i carburanti sintetici in alternativa alle auto elettriche per ridurre le emissioni inquinanti”, ha dichiarato Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.

“La Filiera agroalimentare italiana, forte sostenitrice dei biocarburanti, ha denunciato da subito l’assurda esclusione in sede UE dei biocarburanti che potrebbero invece rappresentare uno strumento importante nella strada verso l’obiettivo zero emissioni sostituendo progressivamente benzina e diesel senza distruggere l’industria automobilistica e della componentistica italiana, come avverrebbe invece con i soli motori elettrici”.

“Assurdo aver voluto puntare solo sui carburanti sintetici che non sono ancora un prodotto industriale sostenibile, a seguito dell’accordo con la Germania, penalizzando invece uno strumento – i biocarburanti appunto – che sono uno strumento non in competizione (come i detrattori di tali prodotti sostengono) con la filiera agroalimentare, ma piuttosto uno strumento di valorizzazione ed ottimizzazione della stessa”, dice il consigliere.

“La coltivazione di biomasse vegetali dalla cui spremitura si ottiene l’olio da raffinare per i biocarburanti può infatti essere effettuata in terreni inidonei alla produzione alimentare perché impoveriti, resi inidonei dalla siccità o inquinati, con effetti positivi sul terreno per le coltivazioni alimentari future. Inoltre, gli avanzi delle operazioni di spremitura possono essere utilizzati come compost e fertilizzanti naturali e tali colture, usate anche come secondo raccolto, possono ottimizzare la resa della produzione agricola e quindi la competitività delle imprese agricole. Insomma in Africa come in Italia, i biocarburanti sono una efficace soluzione per il mondo agricolo e per la decarbonizzazione dei trasporti dopo il 2035 in un vero e concreto modello di economia circolare e la loro esclusione, solo ideologica, non ha nessun motivo d’essere”, conclude Scordamaglia.

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EFA News - European Food Agency
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