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L'impennata dei prezzi del vino ha colpito i consumi

Oiv: l'export globale di vino fa record a 37,6 miliardi di Euro ma il consumo cala dell'1%

L'anno scorso il commercio mondiale di vino ha raggiunto un valore record, sostenuto da un forte aumento dei prezzi. La buona notizia è bilanciata da una meno buona, ossia che la quantità di vino venduto è diminuita a causa dell'indebolimento della domanda e di problemi logistici. Lo ha dichiarato L'Oiv, International organisation for vine and wine, secondo cui la produzione mondiale di vino nel 2022 è stimata a 258 milioni di ettolitri, con un leggero calo dell'1% rispetto al 2021. Ciò è dovuto, dicono gli esperti, "a un volume di raccolto superiore al previsto in Europa, nonostante la siccità e le ondate di calore della primavera e dell'estate, e al livello medio di produzione registrato nell'emisfero meridionale". Il dato resta comunque inferiore rispetto alla stima iniziale che l'Oiv stesso aveva effettuato a ottobre scorso di 259,9 milioni di ettolitri.

Le esportazioni globali nel 2022 si sono attestate a 37,6 miliardi di Euro, con un aumento medio dei prezzi all'esportazione del 15% rispetto al 2021. Secondo l'Oiv, inoltre, il consumo globale di vino è sceso dell'1% a 232 milioni di ettolitri con un calo di 2 milioni di ettolitri. "La guerra in Ucraina e la crisi energetica ad essa associata, insieme alle perturbazioni della catena di approvvigionamento globale, hanno provocato un'impennata dei costi di produzione e distribuzione: ciò ha comportato un significativo aumento dei prezzi del vino", ha dichiarato sempre l'Oiv in un comunicato.

L'anno scorso le esportazioni di vino hanno subito un forte impatto a causa dell'inflazione elevata e dei problemi della catena di approvvigionamento globale che hanno portato a un significativo rallentamento del trasporto via mare, ha aggiunto l'Oiv.

La superficie viticola mondiale è stimata a 7,3 milioni di ettari nel 2022, solo marginalmente inferiore rispetto al 2021 (-0,4%): la superficie del vigneto mondiale sembra essersi stabilizzata dal 2017, una stabilizzazione che però, sostiene l'Oiv, "nasconde evoluzioni eterogenee nei principali Paesi produttori di vite".

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EFA News - European Food Agency
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