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Aceto Balsamico di Modena: trent'anni e 100 mln litri all'anno

A Modena le celebrazioni per l'anniversario del Consorzio. Il 92% del prodotto è destinato all'export

Trent’anni di Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena, sono stati celebrati venerdì scorso nelle sale del Palazzo Ducale di Modena dalle aziende consorziate, insieme importanti ospiti dal mondo associativo e politico-istituzionale. Con l’occasione si è fatta memoria di coloro che hanno fondato il Consorzio e delle aziende che oggi ancora lo sostengono e, con il supporto dei prestigiosi ospiti, si è aperta una riflessione sulle prospettive di tutela ed evoluzione del sistema dei prodotti Dop e Igp, sulle necessità di creare networking e alleanze significative e di fornire sistemi di governance adeguati alla complessità di questo ecosistema.

In rappresentanza delle istituzioni, unitamente al presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Mariangela Grosoli e al presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Enrico Corsini - con il quale è stato annunciato in anteprima assoluta la costituzione di un Consorzio di secondo livello tra le due realtà della Igp e della Dop, attraverso il quale i due enti opereranno insieme per il bene dei prodotti e del territorio – all’incontro sono intervenuti tra gli altri il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Luca De Carlo, l'eurodeputato e membro della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale al Parlamento Europeo Paolo De Castro, oltre al governatore della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.

La riflessione sul sistema dei Consorzi di tutela è stata sviluppata attraverso gli interventi del direttore generale di OriGin Italia e della Fondazione Qualivita Mauro Rosati, del presidente di OriGin Italia Nicola Cesare Baldrighi, del direttore del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, del Presidente di OriGin International Riccardo Deserti e del presidente del Consorzio tutela del Parmigiano Reggiano, nonché vice-presidente Coldiretti nazionale, Nicola Bertinelli

Costituitosi nel 1993 con appena 12 coraggiosi produttori oggi cresciuti esponenzialmente fino a 49 soci, il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena da sempre percorre la strada della tutela e della promozione, nonché della valorizzazione di questo prodotto di eccellenza del Made in Italy, a cui si può certamente ascrivere il merito di aver accresciuto non soltanto il benessere economico del territorio ma anche quello sociale, creando posti di lavoro e facendo del suo tessuto produttivo, ovvero le acetaie, addirittura un driver turistico.

“Oggi celebriamo un successo che nessuno trent’anni fa avrebbe mai immaginato – ha spiegato il presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Mariangela Grosoli – e che si è tradotto in un valore importante per il nostro territorio e per la notorietà internazionale di Modena come simbolo dell’eccellenza agroalimentare. Sono dunque orgogliosa e fiera di poter condividere questo momento con chi ha creduto da sempre nelle potenzialità del Consorzio e dell’Aceto Balsamico di Modena e che, con la loro professionalità e passione, hanno contribuito allo sviluppo di tutto il settore”.

Molto è stato fatto nel corso degli anni, con una intensificazione nel passato più recente, soprattutto dal punto di vista della tutela dei marchi e della denominazione, sia a livello nazionale, comunitario e internazionale. Il successo del prodotto a livello internazionale, primo in Europa tra i prodotti Dop e Igp per i numeri dell’export, ha fatto sì che divenisse un prodotto particolarmente imitato; tra i casi più emblematici di emergenza di natura legale che il Consorzio si è trovato ad affrontare negli ultimi anni sono quelli che coinvolgono Slovenia e Cipro.

A conclusione dell’incontro è stato consegnato un riconoscimento ai dodici soci fondatori: Acetificio Pontiroli Artos Srl, Aceto Balsamico del Duca di Adriano Grosoli Srl, Azienda Agricola Manicardi Srl, Bellei Luigi e Figli Srl, Bertoni Sante, Carandini Emilio e C. Snc., Cesare Fiorucci S.p.A.., Elsa di Federzoni Sabrina ed Elena, Fattorie Giacobazzi Srl, Gran Deposito Aceto Balsamico Giuseppe Giusti Srl, Modenaceti Srl, Monari Federzoni Srl.

Nel 2021 il comparto ha raggiunto il suo record storico, con una produzione certificata che ha superato i 100 milioni di litri e oltre un miliardo di euro al consumo; cifre che nel 2022 si sono attestate su -5% per le ripercussioni congiunturali globali. Il 92% della produzione di Aceto Balsamico di Modena viene esportata: oggi il prodotto è commercializzato in 130 differenti Paesi. Al mondo dell’Aceto Balsamico di Modena appartengono 95 cantine, 47 concentratori, 79 acetaie e 174 confezionatori. Gli addetti al settore sono oltre 1.000. Queste cifre collocano il prodotto come il primo ambasciatore del Made in Italy per l’export e nella top five delle specialità alimentari Dop e Igp italiane, al fianco di Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop.

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