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Nutriscore/2. Centinaio: "Report non fa buona informazione"

Il vicepresidente del Senato: "e etichettature a semaforo non aiutano il consumatore

Alla replica di Palazzo Chigi sul servizio di Report di ieri sera (leggi notizia EFA News), si è aggiunta quella del vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio. “Per fare una corretta informazione, non basta dire le cose in maniera brutale ma bisogna spiegarle per bene - scrive Centinaio sui social -. È per questo motivo che né il Nutriscore, né il servizio andato in onda ieri sera su Report sono esempi di buona informazione".

"Stampare un’etichetta colorata su un prodotto è come raccontare solo quello che fa comodo: impressiona il consumatore, ma non lo aiuta a fare una scelta giusta”, prosegue il vicepresidente del Senato e responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega.

“È facile parlare di ‘lobby e dei produttori’, o del mercato agroalimentare come di un ‘giro d’affari che vale più di quello delle armi e della droga’”, prosegue Centinaio citando espressioni utilizzate durante la trasmissione tv. “Peccato che il vero motivo per cui il Nutriscore non sia stato ancora adottato dall’Unione Europea sia un altro: sono sempre di più le voci che dimostrano che quell’algoritmo non funziona. E questo non succede solo in Italia, ma anche nei Paesi che tra i primi lo hanno introdotto, come Francia e Olanda".

"Tra l’altro, anche Report ammette che l’etichetta a semaforo non considera la qualità degli alimenti e che i promotori stanno cambiando i colori di alcuni prodotti - sottolinea il vicepresidente del Senato -. Come se il Parmigiano Reggiano o l’olio d’oliva oggi facessero male e domani improvvisamente diventassero buoni”.

“Fa bene allora il governo italiano - conclude l'ex titolare dell'allora Mipaaf (oggi Masaf) - a ribadire di essere contrario al Nutriscore e a proporre etichette che dicano la verità ai consumatori, in maniera semplice ma completa. La stessa cosa che dovrebbero fare anche i giornalisti”.

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EFA News - European Food Agency
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