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Lollobrigida: "Aree alluvionate rischiano di rimanere ferme 3-4 anni"

Intervenendo al Festival dell'Economia di Trento, il ministro dell'Agricoltura rilancia le Tea

L'agricoltura emiliano-romagnola rischia di rimanere ferma forse addirittura per 3 o 4 anni. A lanciare l'allarme è stato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo al Festival dell'Economia di Trento. Riguardo ai rischi e alle opportunità rappresentati dal post-alluvione, il ministro ha annunciato che il governo chiederà "l'attivazione del fondo di riserva per l'agricoltura" e ha ricordato che l'esecutivo ha "investito sul fondo Agricat che serve a ripagare gli agricoltori rispetto ad eventi e criticità come quello alluvionale, o in altri casi per siccità o grandine".

"Abbiamo inserito 75 milioni che andranno alla Emilia Romagna per l'innovazione, quindi per la possibilità di acquistare nuovi macchinari rispetto a quelli che sono stati danneggiati in questa fase", ha proseguito Lollobrigida, ribadendo che si è trattato di "un danno per tre o quattro anni, il tempo necessario prima che si possa tornare in produzione".

"Noi rischiamo di avere anche persone che per passione o per tradizione familiare hanno intrapreso un'attività come quella agricola e che magari non continueranno di fronte a 3 o 4 anni di fermo della loro attività e questo sarebbe un problema catastrofico in una regione strategica come l'Emilia Romagna. Una delle regioni che nell'ortofrutta e in altri settori è tra le massime produttrici, anche l'allevamento è uno degli elementi sui quali l'Emilia fa la differenza nel sistema Italia per cui noi oggi dobbiamo - e lo abbiamo fatto con il Governo - affrontare l'emergenza".

Di seguito il ministro dell'Agricoltura è tornato su uno dei suoi cavalli di battaglia: "Garantire cibo per tutti e quello della qualità come elemento caratteristico ancorato all'elemento produttivo". Con riferimento al vertice dell'Onu sui sistemi alimentari in programma alla Fao a Roma dal 24 al 26 luglio, Lollobrigida ha affermato: "Dove c'è cibo c'è democrazia, se c'è l'assenza di cibo nascono delle conflittualità. Riuscire a dare alimenti di qualità a tutti significa garantire giustizia e benessere e lo posiamo fare con pragmatismo, senza visioni ideologiche, lavorando sulla ricerca, sulle tecnologie evolutive delle piante [Tea, ndr], che nulla c'entrano con gli Ogm e che permettono di avere per esempio, piante resistenti alle fitopatie".

"L'agricoltura italiana è quella più sostenibile del pianeta - ha proseguito -. Noi faremo di tutto per garantire un sistema di agricoltura che metta in condizione, a parità di consumo di suolo, di avere maggiori produzioni". Al contrario, "impoverire le nostre produzioni significa impoverire un'intera economia e mettere a rischo il nostro modello sociale: dove manca l'agricoltura manca anche la manutenzione del territorio. L'uomo non è un potenziale nemico dell'ambiente, l'uomo è un elemento importante all'interno dell'ambiente per garantirne la qualità e riequilibrare alcune criticità", ha concluso il ministro.

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EFA News - European Food Agency
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