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Cerealicoltura. Anacer auspica una radicale rivisitazione della Pac

Il cambiamento dovrebbe rispondere a nuove tematiche come sostenibilità e diritti dei consumatori

“Tutto il sistema agroalimentare sarà chiamato, nell’arco di pochi anni, ad affrontare scelte ‘europee’ di assoluto rilievo. Anacer intende svolgere un ruolo da protagonista nella valutazione di queste scelte, assieme al Coceral che è la nostra organizzazione di rappresentanza a Bruxelles. Sarà indispensabile che ogni innovazione rientri in un contesto di uniformità delle regole”.

Con queste parole il presidente Carlo Licciardi ha chiuso venerdì sera l’assemblea annuale Anacer svoltasi a Napoli nella cornice del Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes. Al suo fianco i vicepresidenti Andrea Galli e Giorgio Dalla Bona (quest’ultimo anche vice presidente del Coceral.

L’associazione ha poi annunciato che aderirà con un contributo alla raccolta fondi per gli alluvionati dell’Emilia-Romagna. L’assemblea ha dedicato grande attenzione ai temi che sono in discussione presso l’Unione Europea, dalla nuova Pac alle politiche di sostenibilità. Ruolo chiave, in questo senso, è quello svolto dal Coceral che rappresenta gli interessi del commercio europeo di cereali e semi oleosi nei confronti delle Istituzioni comunitarie e degli organismi internazionali. Compito del Coceral è valorizzare il ruolo chiave del commercio nella catena di approvvigionamento e presentare posizioni comuni per contribuire ad un quadro normativo uniforme ed accessibile all’interno dell’Ue.

Il presidente ha ribadito la necessità di “scelte realistiche basate su analisi certe, ma soprattutto che rientrino in un contesto di uniformità delle regole e nell’interesse generale dell’Europa”.

Per Corrado Finardi, direttore Agri-Policies del Coceral, “la Pac ha di nuovo bisogno di qualcosa di più di una rivisitazione per rispondere a nuove tematiche come la sostenibilità e i diritti dei consumatori”, mentre sulle regole Ue relative alla deforestazione, “gli operatori e commercianti avranno 18 mesi per attuare le nuove regole pur in un quadro normativo incerto, non è chiaro - ad esempio - chi effettuerà i controlli". Coceral, Fefac e Fediol, le organizzazioni europee del settore, sostengono “la necessità di armonizzare le nuove normative Ue con il contesto regolatorio internazionale. Altrimenti ne verrà meno l'efficacia”, conclude Finardi.

Si è poi discusso di deforestazione e sostenibilità e di come questi temi possono influire sull’approvvigionamento delle materie prime per i mangimi. Come si muovono le associazioni europee di riferimento rispetto a queste problematiche e il ruolo della grande distribuzione organizzata.

E’ stato quindi posto l’accento sulla sostenibilità della filiera molitoria, sull’importanza dell’import di cereali, messa in luce dalla guerra in Ucraina. Rilevante il confronto sulle previsioni di limitazioni nell’approvvigionamento di proteine di soia dovute alla nuova normativa Ue sulla deforestazione. In chiusura altri due temi strategici: l’influenza delle nuove abitudini alimentari dei consumatori e la discussione a Bruxelles sul Green Deal e il suo impatto sul Made in Italy. Anacer ha ribadito l'impegno del settore verso una crescente sostenibilità, con trasparenza e in un contesto di regole comuni sui mercati internazionali.

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EFA News - European Food Agency
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