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CLARA MOSCHINI

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Il bello incontra il cibo buono

Parma sede dell'accordo per l'agricoltura rigenerativa tra Davines e Barilla

La bellezza incontra il buon cibo. Davines Group e Barilla, due realtà di Parma impegnate rispettivamente nel settore della cosmetica professionale e in quello alimentare, hanno dato vita a “Bello e Buono”, un progetto triennale dedicato all’agricoltura rigenerativa. L'obiettivo è sviluppare sistemi e pratiche agricole che favoriscano la “rigenerazione” dei suoli, sia dal punto di vista ambientale che sociale. 

L’accordo nasce a pochi chilometri da Parma, presso le sedi di Barilla e di Davines, dove sono state predisposte delle aree dedicate al progetto: 10.000 mq in cui i team di ricerca agronomica delle due aziende hanno avviato la sperimentazione della coltivazione in rotazione di cereali e piante destinate al "buon cibo", come il grano tenero, il grano duro e il cece, e alla produzione di essenze utilizzate dall’industria cosmetica, come la melissa, la calendula e la lavanda. 

Una pratica, quella della rotazione, che consiste nell’alternare anno dopo anno le colture sullo stesso terreno, seguendo uno schema preciso che permetta alle diverse coltivazioni di avvantaggiarsi l’una dell’altra: l’iniziativa ha lo scopo di dimostrare come la qualità, la struttura e la fertilità del suolo, la gestione dell’acqua e la biodiversità siano influenzate e migliorate dalle pratiche agricole utilizzate. 

“Barilla da tempo promuove il processo di transizione verso sistemi di coltivazione più sostenibili, in grado di ridurre gli impatti ambientali e preservare la biodiversità: l’agricoltura rigenerativa è uno di questi -spiega Elena Bertè, Agronomy research manager del Gruppo Barilla-. Il nostro approccio è basato sulla ricerca, lo studio e la misurazione, al fine di porre delle solide basi scientifiche per migliorare l’ambiente in cui viviamo attraverso le nostre filiere e i nostri prodotti". 

"Il termine rigenerativo -aggiunge l'esperta- esprime di per sé il concetto di ‘ripristino’ dell’equilibrio della terra e della conservazione della biodiversità; la transizione verso questo sistema di coltivazione è un processo che richiede tempo e in cui il coinvolgimento e la valorizzazione del ruolo dell’agricoltore saranno fondamentali ed imprescindibili”.

Grazie al programma “Bello e Buono” Barilla e Davines metteranno a confronto tecniche di agricoltura sostenibile con quelle di agricoltura rigenerativa: il progetto, a livello scientifico, vuole misurare l’impatto di pratiche agricole diverse sull’aumento della sostanza organica del suolo, primo indicatore della sua fertilità, e della biodiversità e vuole valutare l’impatto della coltivazione di colture appartenenti a filiere diverse sull’economia di un’azienda agricola.

L’accordo, inoltre, mette in rilievo la sinergia tra la “rigenerazione” del suolo, attraverso le pratiche agricole, e la “rigenerazione” dell’uomo che beneficia sia della parte cosmetica che di una dieta alimentare più sana. Infine, tra gli obiettivi del progetto vi è quello di diffondere le pratiche rigenerative alla coltivazione delle colture tipiche del nostro territorio. 

“Il 60-70% di tutti i suoli europei è definito non in salute o in condizioni di degrado a causa di pratiche agricole non adatte, dell’inquinamento, urbanizzazione e per l’effetto dei cambiamenti climatici -sottolinea Dario Fornara, Research director di Eroc, European regenerative organic center del Gruppo Davines-. La soluzione sta nella riscoperta di pratiche agricole che favoriscono (e non impediscono) i processi biogeochimici naturali che avvengono nell’ecosistema suolo. Pratiche agricole biologiche rigenerative hanno questa capacità di favorire l’accumulo di carbonio organico nel suolo, di aumentare la diversità biologica dei terreni e di creare agro-ecosistemi più resilienti ai cambiamenti climatici” 

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EFA News - European Food Agency
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