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Putin: "Russia ingannata, accordo grano salterà"

Mosca continua a lamentare l'impedimento alle esportazioni di fertilizzanti

Ancora una volta, la Russia paventa il proprio ritiro dall'accordo sul grano ucraino, e questa volta a farlo non è il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ma il presidente in persona. Incontrando i corrispondenti di guerra, Vladimir Putin ha spiegato che sarebbero venute meno le condizioni per il compromesso vigente ormai dalla scorsa estate: da un lato non verrebbero consentite le esportazioni russe (fertilizzanti in primis), dall'altro l'Ucraina starebbe utilizzando i corridoi marittimi per lanciare attacchi di droni contro la flotta russa.

“La Russia è stata ingannata'', quindi ”stiamo valutando di ritirarci da questo accordo sul grano - ha detto Putin secondo quanto riportato da Ria Novosti -; molte condizioni che dovevano essere applicate non sono state rispettate".

Il presidente russo ha inoltre accennato che affronterà la questione dell'accordo durante l'incontro con i leader africani il prossimo 17 giugno e si è detto disposto a fornire "gratuitamente" il grano russo ai Paesi più poveri.

Sul fronte della guerra, Putin ha posto una prima condizione all'avvio di un possibile negoziato: "interrompere la fornitura di armi e attrezzature" all'Ucraina. Ha quindi affermato che le forze armate ucraine avrebbero perso più di 160 carri armati, contro i 54 della Russia. Inoltre l'Ucraina avrebbe perso il 25-50% dei veicoli forniti da altri Paesi.

Infine, riguardo all'indiscrezione della stampa americana su possibili forniture Usa di armi all'uranio impoverito all'Ucraina (che Mosca ritiene invece arrivino dal Regno Unito), il presidente russo ha ricordato che il suo sistema di difesa è provvisto dello stesso tipo di armi, tuttavia, "non c'è bisogno di agire in modo preventivo".

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EFA News - European Food Agency
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