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Abruzzo: l'alluvione di cui non si parla

Incalcolabili i danni nella piana del Fucino. Regione chiede al Governo lo stato di calamità

Si stima una percentuale dei danni intorno al 60% per le patate, al 50% per le carote, al 40% per il frumento e l’orzo, all’80% per ortaggi come insalata radicchio, finocchi, sedano, spinaci, cavoli, pomodoro.

Gli effetti sono stati forse meno spettacolari rispetto all'Emilia-Romagna ma i danni all'agricoltura sono altrettanto ingenti. L'Abruzzo è un'altra delle regioni in ginocchio dopo il persistente maltempo tardo-primaverile, e in particolare la fertilissima conca del Fucino è l'area dove gli agricoltori stanno piangendo le lacrime più amare.

La situazione è grave al punto, che la Giunta regionale abruzzese ha dovuto chiedere al Governo il riconoscimento di Stato di calamità naturale. Alla lettera formale inviata al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, il vicepresidente della Regione Abruzzo, nonché assessore all'Agricoltura, Emanuele Imprudente, ha allegato i dettagli sui danni registrati nei vari comparti agricoli. Si stima una percentuale dei danni intorno al 60% per le patate, al 50% per le carote, al 40% per il frumento e l’orzo, all’80% per la vasta gamma degli ortaggi, insalata radicchio, finocchi, sedano, spinaci, cavoli, pomodoro. In particolare sulla vite, la peronospora, malattia che si sviluppa proprio in condizioni di elevata umidità, registrata anche dalle stazioni agrometeo della Regione, ha creato notevoli danni ai raccolti.

L'amministrazione regionale ha dunque richiesto "interventi e misure straordinarie – spiega Imprudente - per fronteggiare le pesanti ricadute in termini economici e sociali in alcuni comparti del settore agricolo (tra gli altri vitivinicolo, ortofrutticolo, florovivaistico, foraggero, apistico) a seguito dell’andamento climatico anomalo e di alcuni eventi particolarmente estremi, in una fase cruciale per il buon esito della semina, delle maturazioni e dei conseguenti raccolti".

Altra misura richiesta dalla giunta abruzzese al governo nazionale è "l’anticipazione del pagamento della Pac, ovvero di quei contributi europei destinati alle aziende del settore, e delle cosiddette ‘misure a superficie’, ovvero legate alla gestione dei terreni in base alla loro estensione, utilizzando la liquidità messa a disposizione dal Ministero dell’economia”.

Lo scenario post-alluvione ha generato aspre critiche dai banchi dell'opposizione regionale, in modo particolare da parte degli esponenti del M5S, che accusano la giunta di ritardi e pressapochismo negli interventi. Per quanto riguarda il bacino del Fucino, che da solo produce il 25% dell'intero territorio abruzzese, "è impossibile quantificare i danni perché ogni giorno emergono nuove problematiche con i prezzi alle stelle, per cui i anche i consumatori ne risentono”, ha detto Domenico Roselli, direttore di Coldiretti per la Provincia de L'Aquila.

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EFA News - European Food Agency
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