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Romagna: le cavallette, altra piaga per gli agricoltori

La recente invasione è favorita dalla siccità e minaccia in particolare le coltivazioni di erba medica

Non bastavano l'alluvione (preceduta da lunghi mesi di siccità), le frane e, poi, nel mese di luglio, il nuovo maltempo. Ora la Romagna è infestata dalle cavallette, che rischiano di infliggere il colpo di grazia all'agricoltura locale. L'invasione degli sciami di insetti sarebbe attribuibile al clima caldo e secco che ha caratterizzato la regione nelle settimane seguite alle inondazioni di maggio.

L'area più interessata dal flagello delle cavallette è quella nei dintorni di Riolo Terme, mentre le coltivazioni più danneggiate sono quelle di erba medica ma nemmeno la produzione ortofrutticola è al sicuro. L'aggravante è che il fenomeno, ormai, non è nuovo. “Già l’anno scorso l’invasione fu disastrosa – spiega al Resto del Carlino Massimiliano Dalmonte, coltivatore di erba medica – e i raccolti furono decisamente scarsi, ora purtroppo direi che è anche peggio perché gli sciami sono ancora più numerosi e fanno più danni della grandine”.

Anche questa calamità è da ricondursi ai cambiamenti climatici, come sostiene il direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini, secondo il quale "forte è il rischio che, senza interventi mirati, l’invasione si estenda anche alle vallate vicine circondate dai calanchi”. A lungo andare, la drastica diminuzione di erba rischia di ripercuotersi anche sugli allevamenti e sulle aziende zootecniche, che sarebbero quindi "costrette a rivolgersi altrove con inevitabile aggravio di costi”, sottolinea Zampini.

Coldiretti ha pertanto avviato un monitoraggio approfondito con censimento dei vari focolai con l’obiettivo di sollecitare l’intervento delle istituzioni locali e regionali al fine di limitare i danni e di salvare le vallate limitrofe dall'invasione.

Nel frattempo, però, gli sciami hanno già seminato il panico anche nelle spiagge. In questo caso, molti attribuiscono l'invasione alla recente libecciata. La siccità e la scarsa lavorazione dei terreni (come nel caso di molti campi di erba medica) possono favorire l'afflusso di cavallette. Quando, al contrario, la terra viene dissodata, è più facile che le uova degli insetti vengano distrutte. 

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EFA News - European Food Agency
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