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Il re del grano Bunge alza le stime 2023 dopo un semestre positivo

L'agribusiness del Missouri prevede un utile di 11,75 dollari azione, superiore alle attese del mercato

E' stata appena avviata (e sta per chiudere) una delle più grandi operazioni mondiali nel campo agroalimentare che potrebbe dare una sterzata proprio al settore dei cereali, con l'acquisizione da parte di Glencore della società Viterra, il più grande operatore di cereali del Canada per 8,2 miliardi di dollari (vedi EFA News). Adesso Bunge, azienda statunitense del settore agroalimentare costituitasi nelle Bermuda ma con sede in Saint Louis, Missouri, ha alzato le sue previsioni sugli utili per l'intero 2023. 

Bunge ha previsto per l'intero anno un utile rettificato di almeno 11,75 dollari per azione, grazie al miglioramento dei margini, in aumento rispetto alla precedente previsione di 11 dollari e al di sopra della stima media degli analisti di 11,60 dollari. Il rialzo della guidance è avvenuto in seguito al miglioramento dei margini di lavorazione che ha aiutato il commerciante di prodotti agricoli a registrare un utile del secondo trimestre superiore alle stime di Wall Street, mandando le azioni in forte rialzo: i titoli ieri, 2 agosto, sono saliti del 5,2% a 114,03 dollari, ai massimi da 14 mesi.

"Le azioni sono andate in rialzo grazie al forte trimestre e all'aumento della guidance -sottolinea Arun Sundaram, analista azionario senior di Cfra Research-. L'azienda continua a lavorare bene in un contesto macro altamente volatile". Bunge ha dichiarato che gli utili rettificati del secondo trimestre di Agribusiness, il suo segmento più grande in termini di vendite e volumi, sono aumentati del 75% grazie al raccolto record di soia in Brasile che ha favorito le operazioni di lavorazione. L'aumento ha più che compensato i risultati contrastanti dell'unità oli raffinati e speciali di Bunge e i minori profitti del segmento della macinazione. L'utile rettificato di Bunge è stato di 3,72 dollari per azione per i tre mesi conclusi il 30 giugno, rispetto alle stime degli analisti di 2,69 dollari per azione.

Non è un caso che questo risultato arrivi mentre Bunge sta lavorando per chiudere definitivamente l'accordo di fusione con Viterra, società che si occupa della gestione delle colture: accordo che, come dicevamo, creerebbe una potenza agroalimentare globale del valore di circa 34 miliardi di dollari, con un utile annuo previsto di circa 4 miliardi di dollari. I commercianti globali di cereali hanno capitalizzato la robusta domanda di cibo, mangimi e biocarburanti e l'aumento dei prezzi dei raccolti dovuti a una serie di interruzioni della catena di approvvigionamento create dalla guerra in Ucraina, paese che è il principale esportatore di cereali al mondo. E anche se i profitti di Bunge e dei rivali del commercio di cereali, come Adm- Archer Daniels Midland, Cargill e Louis Dreyfus, si sono ridotti rispetto ai livelli record dello scorso anno a causa dell'aumento dei costi operativi e dei margini di lavorazione dei semi oleosi (che ora hanno iniziato a risalire), il colosso del Missouri registra numeri invidiabili sia nel secondo trimestre che nel semestre. 

Nel trimestre chiuso al 30 giugno l'azienda ha incassato un utile netto da 622 milioni di dollari, nel semestre anch'esso chiuso al 30 giugno l'utile è stato di oltre 1,2 miliardi di dollari. Il segmento principale, ossia l'agribusiness, ha registrato nel trimestre vendite oltre 10,8 miliardi di dollari e, nei sei mesi, net sales per oltre 21,7 miliardi. 

"Abbiamo ottenuto ottimi risultati grazie al fatto che siamo riusciti a gestire un trimestre estremamente dinamico con agilità e disciplina, cogliendo le opportunità e continuando a servire i nostri clienti a entrambe le estremità della catena del valore -sottolinea Greg Heckman, amministratore delegato di Bunge-. Siamo impazienti di annunciare l'unione con Viterra, che accelererà la nostra strategia per avvicinarci ancora di più agli agricoltori con un'espansione dell'origine, ampliando al contempo la nostra rete globale di lavorazione e distribuzione per servire meglio i nostri clienti consumatori". 

"Continuiamo a perseguire le nostre priorità strategiche -aggiunge Heckman-, concentrandoci sulla promozione dell'adozione di pratiche sostenibili nella produzione globale di alimenti, mangimi e carburanti, tra cui flussi di prodotti a basse emissioni di carbonio, agricoltura rigenerativa e tracciabilità end-to-end delle principali colture".

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EFA News - European Food Agency
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