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Non bastano i cinghiali: in Liguria tornano a far paura i lupi

Avvistati nell'entroterra di Chiavari, hanno razziato pecore e daini

Come non bastassero i cinghiali, la Liguria si trova a dover fare i conti anche con i lupi che compiono incursioni nelle proprietà private della Val Fontanabuona, nel Levante ligurie, a caccia di pecore o inseguendo altri animali selvatici. Gli episodi degli ultimi giorni, infatti, testimoniano come almeno un branco sia abitudinariamente nelle zone abitate e occorra ancora capire come trovare un equilibrio tra le varie dimensioni. 

"Dovrebbe trattarsi di un branco di cinque esemplari. Mi hanno detto che, da una telecamera, uno sembra zoppo -racconta a Il Secolo XIX Fabio Deriu, dell’azienda agricola I Ponghi, in località Le Piane, sopra Chiavari, sempre in Val Fontanabuona dove i lupi hanno fatto incursione nei giorni scorsi. Non è possibile sapere con certezza se si tratti dello stesso branco segnalato, nei mesi scorsi, lungo il torrente Lavagna, tanto a Pian dei Ratti, sempre sopra Chiavari, e fino nel centro abitato di Carasco, tra Chiavari e Lavagna. 

Il primo episodio eclatante a Cicagna, sempre Val Fontanabuona, risale a un paio di settimane fa. "Avevamo un recinto a regola d’arte, che ritenevamo fatto a prova di lupo, e dormivo sonni tranquilli -spiega Fulvio Gazzolo dell’agriturismo La Novellina, a Cicagna, Val Fontanabuona, nella citrtà metropolitana di Genova-. Invece, una mattina ho trovato otto pecore sbranate. Una nona abbiamo dovuto finirla noi. Ce ne sono rimaste tre".

Qualche giorno fa, come detto, i lupi sono invece entrati nel frutteto de “I Ponghi”, inseguendo un daino. "Ho trovato il daino nel terreno, con le interiora tutte mangiate, e notevoli danni -racconta Deriu-. L’animale in fuga deve aver sfondato la recinzione ed i lupi essergli arrivati dietro. Ho anche le capre, per fortuna non le hanno prese. Ho anche il Maremmano ma uno scontro spero proprio che non si debba mai verificare". 

Il frutteto è realizzato con ciliegi, albicocchi, prugni, meli e altre varietà, pensate per differenziare almeno due distinti momenti di maturazione delle piante. «È stato tutto finanziato con i fondi del Psr -riprende Deriu-. Certo, se venissero a controllare adesso, mi chiederebbero che lavoro ho fatto con quei soldi, perché le condizioni sono quelle che sono". 

Deriu ricorda un’altra incursione di lupi in un’altra proprietà di famiglia, a Monleone, sempre in Val Fontanabuona, dove avevano mangiato le pecore. "Nella situazione attuale, temo non ci sia niente da fare -aggiunge-. È una situazione su cui però c’è bisogno di riflettere perché va gestita". 

Anche il sindaco di Cicagna, Marco Limoncini, segnala che "tra la gente c’è anche paura". Tornati, anni fa, nello scorcio di Appennino del Levante ligure, a cominciare dalla bassa val d’Aveto, i lupi sono progressivamente aumentati di numero e, magari spinti dalle necessità, hanno acquisito coraggio e disinvoltura raggiungendo sempre più spesso anche le prossimità dei centri abitati. Le prime incursioni sono state nella zona di Mezzanego, entroterra chiavarese, nella città metropolitana di Genova. Adesso, è interessata la Fontanabuona, dove i primi ululati si erano sentiti in Val Cichero, e poi nella parte alta della valle, per andare, progressivamente, ad estendersi. 

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