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Etichette alcolici. Cep: "Tutta Europa faccia come l'Irlanda"

La replica di Lollobrigida: "Richiesta irragionevole, unico loro obiettivo è stigmatizzare vino italiano"

La diatriba sugli alert sanitari anti-alcool, che aveva dominato il dibattito nei primi mesi di quest'anno, torna prepotentemente alla ribalta dopo l'intervento del Centres for European Policy Network (Cep). “Alla luce dei rischi sanitari, sociali ed economici dell’alcol, l’iniziativa irlandese dovrebbe essere attuata in tutta Europa", ha dichiarato Andrea De Petris, giurista e direttore scientifico del Cep a Roma. "Un’etichetta uniforme non è solo nell’interesse della salute, ma è anche vantaggiosa per il mercato interno europeo”, aggiunge l'esperto.

Nel caso in cui, le aziende produttrici di alcolici volessero continuare ad esportare le loro bottiglie in Irlanda - dove le etichette sono state approvate con il tacito consenso della Commissione Europea (leggi notizia EFA News) - sarebbero costrette a rispettare la norma sugli alert sanitari. Altrimenti saranno costrette a rinunciare a un business del valore di 8 miliardi di euro l'anno. "Secondo ormai le unanimi ricerche scientifiche, il consumo di alcol può causare ingenti danni alla salute. In questo contesto, un’etichetta uniforme per tutta l’Ue sarebbe poi la soluzione più sensata”, rimarca a riguardo Nathalja Nolen, direttore del Cep di Parigi.

A replicare agli esponenti del Cep, è il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. "L'etichettatura con avvertenze sanitarie sugli alcolici non è 'ragionevole', così come dichiarato dal Cep di Roma che, insieme al Centro per le politiche europee di Parigi e Friburgo, ha analizzato le nuove regole proposte dall'Irlanda - dichiara il ministro in una nota -. Questo sistema, infatti, rischia solo di essere un elemento condizionante e discriminatorio, con l'unico obiettivo di stigmatizzare un prodotto principe dell'export italiano: il vino".

"Non si può estendere questa misura all'intero mercato interno della Ue perché, come affermano dal Cep, un giudice potrebbe non esprimersi su questo nuovo modello. È evidente che le nuove etichette irlandesi non avranno lo scopo di informare in maniera corretta. Difenderemo dall'aggressione di etichettature illogiche le nostre produzioni di eccellenza - conclude Lollobrigida - e continueremo a mettere in campo tutte le azioni possibili, a partire da quelle promozionali, per spiegare con puntualità i benefici che derivano da un consumo moderato di vino".

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EFA News - European Food Agency
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