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Cinque Terre: così rinascono i vigneti

In un terreno che per anni era stato abbandonato, prodotto "Cimento", una verità di bianco

Il leimotiv di questi anni è quello dello spopolamento delle campagne, dell'abbandono dell'attività agricola, della scarsità di manodopera, del disinteresse dei giovani nei confronti del settore (leggi notizia EFA News). Esistono, tuttavia, qua e là, realtà in controtendenza, legate alla rinascita dei cultivar e alle nuove opportunità che si profilano per le aziende, senza contare i nuovi posti di lavoro che si profilano.

Così è avvenuto nelle Cinque Terre, per la precisione nella località Tramonti, dove viene prodotta la varietà "Cimento", un vino bianco il cui nome sembra parlare da solo, evocando una sfida, una scommessa. Tutto nasce su vigneti abbandonati per anni, poi miracolosamente tornati a nuova vita dieci anni fa.

"Ci siamo resi conto, nel 2013, che c'erano molti terreni in abbandono e che le persone di una certa età non avevano più la possibilità di coltivarli" e nemmeno i loro "figli", racconta al Tgr Liguria Giovanni Paxia, presidente Associazione “Per Tramonti”. "Quindi abbiamo chiesto se ce li davano in comodato. Il progetto era quello di ripiantare le viti, tenerli in comodato per un cero numero di anni, poi eventualmente, alla scadenza del comodato, restituirli ai proprietari".

Dopo un intenso lavoro di eliminazione di piante parassite e ricostruzione di muretti, nel 2016 si è tenuta la prima vendemmia. Il cultivar principale, assieme al Bosco, altra specie autoctona, è il Vermentino. L'operazione, come ogni anno, si è ripetuta in questi giorni per mano di volontari, in alcuni casi nipoti o pronipoti degli antichi vignaioli. "L'obiettivo è quello della conservazione di questo territorio, di questo patrimonio e, naturalmente, anche quello di far capire alle persone che è possibile di nuovo produrre del vino di qualità", sottolinea Paxia.

Il "Cimento" è stato prodotto in migliaia di bottiglie e, da quest'anno, la produzione è supportata da Possa, un'azienda vinicola di Rio Maggiore che dovrebbe garantire continuità al progetto.

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EFA News - European Food Agency
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