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Grano Ucraina. Zelensky: "No a qualunque restrizione a nostro export"

La reazione del presidente dopo l'ennesimo attacco di droni russi e il danneggiamento di un silo

Non c'è pace per i granai ucraini. Anche ieri notte, dei droni russi hanno attaccato la regione di Odessa, danneggiando un silo di grano e altri edifici a Izmail, importante porto fluviale lungo il Danubio, quasi ai confini con la Romania. Nel raid è rimasta ferita una persona. L'episodio ha suscitato la reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Al Summit dei Tre Mari mi sono rivolto a Romania, Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Moldavia e alla Commissione europea", ha affermato il presidente ucraino sul social "X".

"L'Europa si è dimostrata capace di atti storici di solidarietà. Ringrazio tutti i nostri partner per questo. Ma perché, quando i porti ucraini bruciano quasi ogni notte dopo gli attacchi russi, dobbiamo anche preoccuparci che la nostra logistica terrestre si fermi? L'Ucraina è fermamente contraria a qualsiasi ulteriore restrizione all'esportazione del nostro grano - ha ribadito Zelensky -. Tutti perdono quando la politica in Europa va contro i nostri impegni e valori comuni. L'unità deve prevalere".

Nel frattempo, citando un comunicato ufficiale del produttore siderurgico Metinvest, alcuni media hanno dato la notizia di tre navi metallurgiche ucraine che hanno forzato il blocco. Si tratta delle navi Primus, Anna Tereza e Ocean Courtesy, che, bloccate nei porti ucraini dal 24 febbraio 2022, sono riuscite a salpare dai porti di Odessa e Pivdennyi.

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EFA News - European Food Agency
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