Non riceve alcun finanziamento pubblico
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CLARA MOSCHINI

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Lazio. Kiwi: oltre 5000 ettari di terreno compromessi

Alla Regione si discute di un possibile stato di calamità e di una sospensione di mutui e contribuzioni

Superare le norme attuali che non consentono un finanziamento adeguato agli agricoltori, arrivare presto alla dichiarazione dello stato di calamità e utilizzare tutte le risorse a disposizione. Questi gli impegni presi da Giancarlo Righini, assessore regionale al Bilancio e all’agricoltura, durante l’audizione in commissione consiliare sulla moria del kiwi, presieduta per l’occasione dal consigliere di maggioranza Vittorio Sambucci. “Ancora non sono ben chiare le cause della morìa, è stata compromesso il 33% della superficie coltivata a livello nazionale, nel Lazio oltre 5mila ettari - ha detto Sambucci -. Oltre il 50% della produzione è distrutto”.

“Per il Lazio quella del kiwi è la produzione agricola principale. La causa principale della morìa è sicuramente il cambiamento climatico - ha spiegato Domenico Capitani, imprenditore del settore -. Serve la dichiarazione dello stato di calamità, serve la sospensione di mutui e contribuzioni per il lavoro dipendente, dobbiamo tutelare le aziende per evitare che falliscano. Ci sono risorse importante nel Piano di sviluppo rurale, servono bandi finalizzati alla ricostruzione degli impianti”.

Per le associazioni degli agricoltori sono intervenuti Stefano Giammatteo (Aspal Lazio), Alessandro Mezzi (Cia Lazio), Luigi Niccolini (Confagricoltura Lazio), David Granieri e Daniele Pili (Coldiretti Lazio). Unanime il grido di allarme, molto simili anche le richieste: “C’è il rischio che molti agricoltori svendano i terreni - hanno spiegato - con pericoli di infiltrazioni della criminalità organizzata. Bisogna investire sulla ricerca e tutelare le aziende”. Pieno sostegno agli agricoltori anche dagli enti locali. Sono intervenuti Valentino Mantini, sindaco di Cisterna di Latina; Carola Latini, assessore agricoltura ad Aprilia; Cristian Simonetti, assessore all'agricoltura a Velletri, e Antonio Cosentino, assessore alle attività produttive di Latina.

E’ stata poi la volta dei consiglieri regionali. Secondo Salvatore La Penna (Pd), bisogna esplorare “strade che ci portino a soluzioni rapide" ma serve anche "una profonda riforma del sistema assicurativo". Per Enrico Tiero (FdI) “dobbiamo essere pratici, far riconoscere stato di calamità, le aziende non vogliono assistenza, vogliono continuare a investire. Le amministrazioni comunali aiutino nella perimetrazione delle aree. Bisogna implementare la ricerca”. Da parte sua, Valerio Novelli (M5S) ha chiesto una nuova audizione con le istituzioni scientifiche per “capire a che punto è arrivato il loro lavoro e avere un quadro più chiaro sulla situazione”.

In conclusione, l’assessore Righini ha ribadito la necessità di una profonda revisione del sistema normativo che regola i finanziamenti in caso di calamità naturale “assolutamente insufficienti in questo caso. Il nostro impegno è sostenere gli agricoltori con ogni mezzo per far ripartire la produzione, servirà una moratoria sul rimborso dei finanziamenti bancari”.

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