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Xylella: spunta l'ipotesi di una "zona agricola speciale"

Le Camere di Commercio di Lecce, Brindisi e Taranto fanno pressing sulle istituzioni

Da parte loro, i sindacati sottolineano le ricadute disastrose sul piano occupazionale: 8000 posti di lavoro persi dal 2015 nella sola provincia di Lecce.

Quello della Xylella fastidiosa continua a manifestarsi come un calvario senza fine. Tutte le soluzioni avanzate dal 2013 ad oggi si sono rivelate fallimentari e rischiano di mettere in ginocchio non soltanto il comparto olivicolo della Puglia meridionale ma persino l'indotto, in un'area cresciuta notevolmente nell'ultimo ventennio in particolare grazie al turismo.

Un nuovo sollecito alle istituzioni è arrivato dalle Camere di commercio di Lecce, Brindisi e Taranto, nel corso di un tavolo convocato alla presenza di politici e rappresentanti del settore. Sono emerse in primo luogo l'ipotesi di un commissariamento e della creazione di una Zona agricola speciale (Zas).

Il presidente del Consiglio regionale Loredana Capone ha richiamato l'attenzione sull'emergenza idrica: "Il progetto di Carpignano Salentino e Martano per l’utilizzo delle acque depurate in agricoltura, per esempio, progetto su cui da tempo insieme all’assessore Pentassuglia siamo impegnati perché sia presto finanziato, dovrebbe essere realizzato in ogni luogo possibile”, ha detto Capone, facendo appello per un "piano di rigenerazione agricola del Salento" che "non sia solo difensivo ma costruttivo di una nuova identità diffusa, che coinvolga i produttori piccoli e grandi e li aiuti nelle scelte, sia nella valutazione delle produzioni sia in quelle di trasformazione e forestazione, attribuendo velocemente le risorse che devo essere necessariamente aumentate e presto erogate a chi investe. E perché si realizzino quelle infrastrutture indispensabili perché il piano possa funzionare”.

Dal canto loro, le parti sindacali sottolineano soprattutto le ricadute negative in termini occupazionali: in tal senso un "rilancio coordinato" potrà essere "decisivo per lo sviluppo non solo del comparto, ma dell’intero territorio", sostengono Ada Chirizzi e Gianluigi Visconti della Cisl, che aggiungono: "Il piano di rigenerazione agricola sarà vincente nella misura in cui saranno coinvolti tutti i soggetti deputati”.

Sulla stessa lunghezza d'onda Mauro Fioretti e Antonella Rizzo della Uil: “Vogliamo sottolineare che, oltre ai gravissimi danni prodotti a livello imprenditoriale, paesaggistico ed anche identitario, la Xylella ha rappresentato una vera e propria catastrofe occupazionale. Si conta, infatti - affermano i due sindacalisti - che dal 2015 ad oggi, siano circa 8 mila le posizioni lavorative andate perse solo in provincia di Lecce”.

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EFA News - European Food Agency
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