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Grano Ucraina. La rabbia di Orbán: "Ue ci ha ingannato"

Il premier ungherese denuncia la concorrenza sleale ai danni dei produttori del suo Paese

Ancora scintille intorno al grano ucraino, stavolta da Budapest. Secondo il premier ungherese Viktor Orbán, il cereale (di cui il suo governo sta continuando a vietare l'importazione) sarebbe stato venduto proprio in Ungheria e non ai Paesi africani, come stabilito nell'accordo scaduto lo scorso 15 settembre (leggi notizia EFA News).

Orbán accusa l'Unione Europea di avere, in questo modo, favorito il grano ucraino, venduto nel suo Paese a prezzi troppo competitivi rispetto a quelli dei produttori nazionali. Il premier si è quindi rivolto al Parlamento ungherese, denunciando le pressioni ricevute dai produttori stessi. 

Inoltre, Orbán ha annunciato che sospenderà qualunque sostegno all'Ucraina fino a quando non saranno ripristinati i “vecchi diritti della minoranza ungherese sul suo territorio”. Oltre il confine ucraino, infatti, vivono almeno 150mila cittadini di madre lingua ungherese, che subiscono restrizioni nell'utilizzo della propria lingua, in particolare a scuola.

Nel frattempo, Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese ha rincarato la dose, attaccando Kiev. "Nonostante l'Ucraina abbia fato ricorso contro Slovacchia, Polonia e Ungheria all'Organizzazione mondiale per il commercio (leggi notizia EFA News, ndr), ha presentato anche la sua proposta per un sistema di licenze di esportazione", che "i Paesi interessati hanno considerato non utile, sottolineando la necessità di un approccio unificato a livello Ue", scrive Kovacs su X, a seguito dell'incontro tra i ministri dell'Agricoltura di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia nella città ceca di Znojmo.

Secondo quanto riferito dal portavoce di Orbán, il governo ceco ha proposto "un quadro normativo e un sistema di deposito per garantire il transito del grano, dato che la fine dell'accordo del Mar Nero aumenta la pressione sulle rotte di trasporto terrestri". Nel corso della riunione si è discusso di "azioni coordinate relative alle importazioni di grano ucraino" e sono emerse le "difficili condizioni del mercato cerealicolo nei Paesi confinanti con l'Ucraina, che hanno portato Polonia, Slovacchia e Ungheria ad attuare restrizioni nazionali sulle importazioni di grano, sollecitando la Commissione europea a sostenere gli agricoltori dell'Europa centrale e a fornire assistenza per il transito delle merci ucraine verso i porti", conclude Kovacs

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EFA News - European Food Agency
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