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Grano Ucraina: anche presidenza Ue spagnola d'accordo su ritiro restrizioni

Polonia, Slovacchia e Ungheria, tuttavia, proseguiranno autonomamente il blocco dell'import

Le restrizioni sul grano ucraino sono finite. Ciò che invece verosimilmente inizierà è un nuovo dibattito sulle iniziative che, a titolo nazionale, prenderanno alcuni Paesi coinvolti nell'accordo scaduto venerdì scorso. La Commissione Europea ha analizzato i dati relativi all'impatto delle esportazioni di quattro categorie di prodotti agricoli sul mercato dell'Unione Europea. "Si è concluso che, grazie al lavoro della piattaforma di coordinamento e alle misure temporanee introdotte il 2 maggio 2023, le distorsioni del mercato nei 5 Stati membri confinanti con l'Ucraina sono scomparse", si legge in una nota della Commissione Europea. "L'atteggiamento costruttivo di tutti i partecipanti alla piattaforma ha contribuito a risolvere problemi concreti e ha assicurato che le esportazioni verso i paesi terzi al di fuori dell'Unione Europea scorressero e addirittura aumentassero".

Di conseguenza, è stato convenuto di non rinnovare le misure restrittive all'import di una serie di prodotti agricoli dall'Ucraina. Inoltre, informa la Commissione Europea, "l’Ucraina ha accettato di introdurre eventuali misure legali (incluso, ad esempio, un sistema di licenze di esportazione) entro trenta giorni per evitare ondate di grano. Fino ad allora, a partire dal 16 settembre 2023 l'Ucraina dovrà attuare misure efficaci per controllare l'esportazione di 4 gruppi di merci al fine di prevenire eventuali distorsioni del mercato negli Stati membri confinanti".

L'Ucraina presenterà un piano d'azione alla piattaforma entro la chiusura delle attività di oggi. La Commissione Europea e l'Ucraina monitoreranno la situazione tramite la piattaforma per poter reagire a eventuali situazioni impreviste. La Commissione europea si asterrà dall’imporre qualsiasi restrizione finché le misure efficaci da parte dell’Ucraina saranno in atto e pienamente operative. "L’Unione Europea ha agito in modo risoluto ed efficace per sostenere l’esportazione di cereali e altri prodotti alimentari ucraini, in particolare attraverso le Corsie della Solidarietà. Il successo di questo lavoro ha portato a distorsioni temporanee nei mercati dei cinque Stati membri che confinano con l’Ucraina, portando il 2 maggio 2023 all’imposizione di misure restrittive temporanee su una serie di esportazioni di prodotti alimentari ucraini", afferma ancora la nota.

A sostenere la fine delle restrizioni è anche il ministro spagnolo Luis Planas, che detiene la presidenza di turno Ue, arrivando a Bruxelles al Consiglio Ue Agricoltura. "Credo sia un errore, nonché incompatibile con il diritto Ue, che alcuni Stati membri decidano misure unilaterali", ha detto Planas. "Oggi ascolteremo dalla Commissione europea cosa ha portato alla decisione e cosa intende fare con i tre Stati che hanno annunciato misure restrittive unilaterali".

Nel frattempo Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno esteso l’embargo sui cereali almeno fino alla fine dell’anno. L’Ungheria chiuderà le sue frontiere a 24 merci ucraine, tra cui cereali, colza e semi di girasole, farina, olio, miele, alcuni tipi di carne e uova. Mentre la Bulgaria ha accettato la fine delle restrizioni (leggi notizia EFA News), la Romania prenderà decisioni dopo l'adozione del piano d'azione da parte dell'Ucraina.

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EFA News - European Food Agency
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