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CLARA MOSCHINI

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Cresce l'export vinicolo italiano (+12%) nel primo semestre 2023

Nel 2022 il margine operativo netto è però sceso al 4,6%, dal 5,8% del pre-pandemia

I dati di Mediobanca, Nomisma e Tradelab illustrati alla alla Milano Wine Week.

Le prospettive e le sfide per il vino italiano nel quadro dell’internazionalizzazione ed il ruolo che riveste nella cultura e nella società sono stati al centro dell’appuntamento Wine Agenda, organizzato da Federvini oggi alla Milano Wine Week. All’incontro sono stati presentati dati sull’andamento del settore e sui consumi, illustrati da Mediobanca, Nomisma e Tradelab.

L’analisi presentata dall’Area Studi di Mediobanca evidenzia come nel 2022 l’inflazione abbia spinto i fatturati del settore, pur spiegando solo i tre quarti della crescita delle imprese vinicole, che ha fatto segnare complessivamente un +9,1%, concentrandosi in particolare sul canale Ho.Re.Ca. (+19,9%) e sulle fasce premium (+13,7%). A tale andamento è corrisposta però una contrazione dell’Ebit margin (margine operativo netto), passato dal 5,8% (valore medio 2015-2019) al 4,6% (2022). Nel 2022 il vino italiano ha segnato un valore in export pari a 8 miliardi di euro, con una crescita pari al 12% rispetto all’anno precedente, mentre per il primo semestre del 2023 la stima è di circa 3,7 miliardi euro.

“Il vino è un patrimonio umano che rappresenta un portato di storia, cultura e tradizioni millenarie. Oggi assistiamo a livello internazionale ad un attacco proibizionista che viene brandito pericolosamente e che rischia di danneggiare una filiera strategica per la nostra industria agroalimentare”, ha commentato Micaela Pallini, presidente di Federvini. “Credo che la nostra risposta debba essere fondamentalmente culturale, promuovendo lo stile di vita mediterraneo, declinato al principio della moderazione e del consumo conviviale del vino e in generale delle bevande spiritose”.

L’Italia può e deve essere testa di ponte nel contrastare la deriva proibizionista in atto e le istituzioni possono fare molto per prevenire provvedimenti che colpiranno asset strategici della cultura italiana. “Abbiamo di fronte a noi sfide globali considerevoli che interessano in modo diretto l’operato delle nostre imprese, i nostri territori, la nostra cultura e il nostro modo di vivere la socialità - ha dichiarato Ettore Nicoletto, vicepresidente del Gruppo Vini di Federvini e President & Ceo di Angelini Wines and Estates - Il vino italiano è un’eccellenza che nel mondo è riconosciuta ed apprezzata: suscita l’emozione dell’empatia territoriale ed è connessa ad un lifestyle incentrato sulla cultura del bere di qualità. Va tutelata in tutte le sedi con fermezza, continuità e con il supporto delle istituzioni”.

Un’indagine sulle abitudini di consumo degli italiani presentata da TradeLa conferma infine un'approccio moderato al consumo di vino da parte degli italiani: il 86% del campione fa un uso moderato di vino, mentre il 78% sempre o quasi sempre lo accompagna al cibo e lo associa a momenti di convivialità.

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EFA News - European Food Agency
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