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Usa, cala l'export di carne bovina e aumenta l'importazione

A causa della contrazione del patrimonio zootecnico le esportazioni scendono del 14%, import dall'Australia schizza a +49%

Gli Stati Uniti riducono le esportazioni di carne bovina a causa della contrazione del patrimonio zootecnico. Quest'anno, in sostanza, gli Stati Uniti importano quantità record di carne bovina e ne esportano di meno dopo che gli allevatori hanno ridotto il patrimonio bovino nazionale al livello più basso degli ultimi decenni. Di per sé non è una buona notizia, intendiamoci, ma ci sta nel novero delle problematiche che avanzano con i tempi, soprattutto in settori come questo.

Più precisamente negli Usa accade che il calo del numero di capi di bestiame, dopo anni di siccità che ha fritto i terreni utilizzati per il pascolo, ha portato all'impennata dei prezzi della carne bovina negli Stati Uniti. I prezzi più alti incentivano le aziende a importare carne bovina più economica e scoraggiano gli acquisti di carne bovina statunitense da parte di acquirenti come Cina, Giappone ed Egitto.

L'Usda, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti prevede che quest'anno gli Stati Uniti scenderanno al quarto posto tra i maggiori esportatori mondiali di carne bovina, dal secondo posto del 2022: secondo le proiezioni, le esportazioni di carne bovina degli Stati Uniti scenderanno del 14% quest'anno a 3 miliardi di libbre (oltre 1,37 miliardi di chili), il livello più basso da quando il covid-19 ha impattato sulla lavorazione della carne e sul commercio internazionale nel 2020. 

Nel 2024 l'Usda prevede un ulteriore calo della produzione statunitense a causa della scarsità di bestiame: l'anno prossimo, dunque, secondo il governo, le esportazioni dovrebbero toccare il minimo da otto anni a questa parte, con 2,8 miliardi di libbre (1,27 miliardi di chili). 

La situazione dell'export ha effetti, ovviamente, a sua volta, sull'import a cui gli Stati Uniti stanno ricorrendo con sempre maggiore forza per bilanciare la produzione: non a caso, le importazioni totali degli Stati Uniti da gennaio a settembre sono aumentate di circa il 6% rispetto all'anno precedente, con un aumento del 49% delle spedizioni australiane, secondo i dati del governo.

Il Livestock marketing information center, che analizza l'industria del bestiame, prevede che le importazioni di carne bovina degli Stati Uniti raggiungeranno la cifra record di 3,7 miliardi di libbre nel 2023, superando il precedente massimo di 3,4 miliardi di libbre del 2015: nel 2024, le importazioni dovrebbero salire a 4,2 miliardi di libbre, un altro nuovo record.

"I prezzi della carne bovina sono già ai massimi storici nella vendita al dettaglio -sottolinea Katelyn McCullock, direttore del Livestock marketing information center-. Con le forniture nazionali che quest'anno subiranno un calo significativo, l'arrivo di questo prodotto contribuisce ad attenuare il potenziale aumento".

Anche le importazioni di bestiame vivo dal Messico hanno registrato una ripresa dopo il calo dell'anno scorso, con alcuni capi che sono stati immessi nei mangimifici statunitensi e successivamente inviati al macello, secondo gli analisti.

Secondo produttori e analisti, gli allevatori statunitensi non hanno ancora iniziato a ricostruire la mandria nazionale, con più della metà del bestiame in aree ancora anormalmente secche. "Il numero di capi di bestiame è basso e sta diventando sempre più basso", ha dichiarato Derrell Peel, economista agricolo dell'Oklahoma State University.

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EFA News - European Food Agency
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