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CLARA MOSCHINI

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La Puglia si arricchisce di 7 nuovi presidi Slow Food

Frutto della sinergia con l'assessorato alle Politiche agricole della Regione

Sono andati oltre le aspettative i risultati del secondo step di “Presidiamo la Puglia”, illustrati a Bari, nella sala conferenze del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia. Sono stati, infatti, presentati i sette nuovi presìdi Slow Food, che rappresentano la regione da nord a sud. Il progetto, volto alla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari, è realizzato nell’ambito delle attività del programma di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità ed educazione alimentare: è stato promosso dalla Sezione coordinamento Servizi territoriali del Dipartimento Agricoltura. 

I sette nuovi presidi Slow Food pugliesi sono: 

  1. uva baresana, uva da tavola coltivata anticamente nel comune di Adelfia, in provincia di Bari; 
  2. piselli tradizionali Salentini, denominazione che accomuna tre ecotipi autoctoni di piselli che fanno parte dello stesso Presidio: pisello Riccio di Sannicola, pisello nano di Zollino e pisello secco di Vitigliano) 
  3. agrumi tradizionali di Palagiano, denominazione riservata alle arance, ai mandarini e ai limoni prodotti nel territorio di Palagiano, provincia di Taranto;
  4. cipolla rossa delle Saline di Margherita di Savoia, denominazione dovuta al fatto che il bulbo presenta sottili tuniche esterne di colore rosso intenso, con sfumature purpuree;
  5. suino nero pugliese: la zona di allevamento ricade nell’intero territorio della regione Puglia, con diffusione particolare nell’area della Capitanata, della Murgia e della Valle d’Itria; 
  6. carciofo della Terra dei Messapi,. pianta tipica mediterranea, da secoli coltivata nel territorio brindisino;
  7. pecora Gentile di Puglia, razza ovina autoctona: la zona di allevamento ricade nella parte settentrionale della regione Puglia, province di Bari, Barletta- Andria- Trani, Foggia.

La sinergia fra Regione Puglia assessorato alle Politiche agricole e Slow Food Puglia ha portato all’istituzione dei nuovi presìdi che, insieme ai cinque “nuovi nati” nella prima fase che si è conclusa un anno fa, porta alla creazione di 12 nuovi presìdi Slow Food in Puglia in due anni. I sette presìdi presentati ieri, vanno ad aggiungersi ai cinque istituiti durante la fase 1 di “Presidiamo la Puglia”: il pane di Monte Sant’Angelo; la focaccia a libro di Sammichele di Bari; il colombino di Manduria; il confetto riccio di Francavilla Fontana e la capra Jonica.

"Slow Food aggiunge un altro importante tassello nell’attuazione della nostra strategia di valorizzazione e tutela delle eccellenze enogastronomiche made in Puglia -sottolinea l’assessore all’agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia-. Per la precisione altri sette tasselli, sette Presìdi di prodotti che sono identitari di un territorio. Quella di Slow Food non è solo un’azione strategica di promozione dei nostri prodotti, ma una vera e propria operazione culturale che può avere un ritorno straordinario anche da un punto di vista economico, per le imprese agricole, i produttori, per il comparto turistico-ricettivo". 

"Il progetto 'Presidiamo la Puglia' prevedeva ab origine l’istituzione di undici nuovi Presìdi in due anni, invece, grazie alla sinergia con la Regione Puglia che ci ha supportati nel percorso tracciato, siamo riusciti a realizzarle uno in più -aggiunge Marcello Longo, presidente di Slow Food Puglia-. Quindi, con gli ultimi 12 presentati in due anni, salgono a 35 i Presìdi Slow Food in Puglia: sono numeri importanti che lasciano comprendere chiaramente quanto si stia lavorando per rendere la Puglia una regione sempre più biodiversa".

"La Puglia per Slow Food Italia è un punto di riferimento -sottolinea Serena Milano, direttrice generale di Slow Food Italia-. In questa regione, la nostra associazione ha messo al centro dell’attenzione la biodiversità, lavorando al fianco di contadini, allevatori, pescatori, artigiani, per salvare una ricchezza straordinaria di varietà vegetali, razze autoctone, formaggi, dolci. Sono nati proprio qui alcuni progetti all’avanguardia per la salvaguardia degli ecosistemi marini: presìdi che hanno messo in relazione pescatori, aree marine, enti di ricerca. E proprio qui lavoriamo in modo importante su filiere strategiche, come quella dell’olio. Non a caso, la Puglia, ha ospitato la prima edizione di Mediterraneo Slow. E non a caso, in Puglia l’associazione si è guadagnata l’attenzione e il sostegno delle istituzioni, a partire dalla Regione".

 



 

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