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Sigep. Farine bianche e integrali: un oceano di fake news

La tavola rotonda promossa da Italmopa smentisce una lunga di serie luoghi comuni

Le farine bianche sono davvero così dannose? È pertinente ridurre in modo drastico i carboidrati dalle nostre diete? I prodotti integrali sono sempre e comunque preferibili? A questa e ad altre domande, ha cercato di rispondere il convegno sul tema “Farine tra verità e mistificazioni: contrastare le notizie ingannevoli attraverso la conoscenza scientifica”, promosso da Italmopa e tenutosi ieri a Riminifiera, nel contesto di Sigep 2024, il salone del dolce e del gelato che ha inaugurato ieri mattina (leggi notizia EFA News).

Come accennato nell’introduzione alla tavola rotonda dal presidente di Italmopa Andrea Valente, l’argomento del valore nutrizionale dei farinacei è viziato da una vera e propria “fabbrica della disinformazione”, che diffonde “notizie pericolose ed errate” ai danni della salute dei consumatori. Un grande giro di ‘fake news’, dunque, fatte circolare in base a “interessi personali” abilmente camuffati da “interesse collettivo”. C’è chi arriva a dire, ha affermato Valente, che le farine bianche sarebbero da considerare “il più grande veleno della storia”.

Gli ha fatto eco il moderatore del dibattito Giorgio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto in nutrizione ed educazione alimentare, che ha messo in luce lo stravolgimento dell’informazione scientifica degli ultimi anni, per cui – grazie anche alla diffusione massiva della rete e dei socialnetwork – la popolazione attribuisce più credibilità a tanti ‘esperti’ improvvisati che non agli scienziati e ai soggetti realmente competenti in materia.

Il professor Luigi Cattivelli, direttore Crea Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica e autore del libro “Pane nostro. Grani antichi, farine e altre bugie” (leggi notizia EFA News) ha trattato il tema dei grani antichi, anch’essi oggetto di molte informazioni equivoche: questo tipo di cereali, ha spiegato il docente, sono semplicemente a più alto fusto (almeno 140 cm) rispetto ai più recenti, tuttavia non hanno un valore nutrizionale superiore, oltre ad avere minori resistenze genetiche.

Da parte sua Alessandra Marti, professore associato di Scienze e Tecnologie dei Cereali, presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti, la Nutrizione e l'Ambiente dell'Università degli Studi di Milano, ha smentito i falsi miti sulla macinazione a pietra, la quale, di per sé, non garantisce farine migliori, anzi “genera maggiore quantità di amido danneggiato”.

Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, docente di allergie e intolleranze alimentari presso l'Università Campus Biomedico di Roma, ha smentito la leggenda nera intorno alle farine bianche. Di sicuro, ha spiegato Piretta, le farine integrali sono più indicate, in quanto più ricche, ad esempio, di Omega 3 o di fibre, tuttavia tale elemento non rende certo le bianche dannose tout court. Vi sono, anzi, delle controindicazioni per chi ha il colon irritabile: per questo tipo di consumatori le farine integrali non sono indicate.

L’ultimo dei ‘falsi miti’ sui farinacei è stato preso in esame da Franca Marangoni, direttore scientifico del Nutrition Foundation of Italy, che ha smentito l’efficacia delle diete 'low carb'. Vi sono, ha spiegato la studiosa, evidenze scientifiche in base alle quali il fabbisogno di carboidrati non può scendere sotto il 50-60% del totale delle calorie assunte ogni giorno. Sia una dieta troppo povera di carboidrati, sia una troppo ricca degli stessi sono dannose. Non solo le diete low carb, contro ogni luogo comune, hanno un effetto sfavorevole sul colesterolo ldl, ma i carboidrati, in generale, non possono essere negati nemmeno ai pazienti diabetici.

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EFA News - European Food Agency
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