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CLARA MOSCHINI

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Processo per lo scandalo del vino: coinvolti Uiv e Veronafiere

Udienza preliminare il 13 febbraio per 6 indagati per la presunta truffa ai danni dell'Ue

È fissata per martedì 13 febbraio prossimo al tribunale di Verona l'udienza preliminare per quello che è ormai noto come lo "scandalo del vino". Davanti ai giudici compariranno sei indagati in veste di imputati per una presunta truffa ai danni dell’Unione europea nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla procura europea e chiamata "In Vino Veritas". I sei indagati sono due persone giuridiche, ossia Uiv-Unione Italiana vini e Veronafiere e quattro persone fisiche: Giovanni Mantovani, ex dirigente di Veronafiere (nome storico, 37 anni all'interno dell'ente, 25 dei quali al vertice periodo in cui ha portato Vinitaly al successo internazionale); Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv e presidente di Uiv cooperativa; Alessio Aiani, direttore finanziario di Uiv e Pietro Versace, consulente sia di Uiv sia di Veronafiere spa.

L’indagine è partita da un progetto ribattezzato "Native Grapes Academy" a cui era stato assegnato in periodo pre-pandemico un finanziamento dell’Agenzia esecutiva della Ue circa 5 milioni di Euro per promuovere il made in Italy all’estero. Invece, secondo i magistrati europei, cioè l’European Public Prosecutor’s Office (Eppo), dietro al finanziamento, si sarebbe celata una frode legata a “illeciti accordi” per ottenere “un ingiusto profitto” fra Uiv cooperativa e Veronafiere, l’ente scelto dall’associazione per eseguire il progetto europeo. 

Un’operazione di "mera facciata atta a celare -come si legge negli atti visionati dal quotidiano di Torino La Stampa- all’organismo europeo una preesistente situazione di conflitto di interessi in cui sarebbero versati il soggetto percettore del finanziamento e l’esecutore stesso". Per i magistrati della procura dell’Ue Sergio Spadaro e Emma Rizzato, il sistema fraudolento consisterebbe "nella pre-individuazione della società che avrebbe svolto il ruolo di implementing body", cioè di esecutore del progetto europeo, la quale si sarebbe poi aggiudicata la successiva procedura di selezione.

Nel mirino della procura europea sarebbe finito, soprattutto, un contratto di servizi, l'“accordo quadro” stipulato fra Uiv cooperativa e Veronafiere per regolamentare il progetto di promozione del vino italiano. Per l’accusa, si tratta di un accordo "simulato" perché "apparentemente indipendente dal progetto, ma in realtà destinato a dissimulare la retrocessione alla cooperativa di un importo pari al 35% del costo ammissibile". Una modalità per far arrivare a Uiv 2 milioni di euro fuori dalle direttive del progetto. Così facendo, Uiv e Veronafiere, avrebbero "indotto in errore", si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, l’agenzia dell’Ue riguardo "l’effettiva esistenza di un nesso strutturale e di un conflitto di interessi tra le parti, nonché sulla reale destinazione dei fondi erogati". 

Secondo le accuse la frode avrebbe consentito a Veronafiere, che organizza ogni anno Vinitaly, il salone del vino e dei distillati, "di vedersi riconosciuto un ingiusto profitto non contemplato dal progetto", che prevedeva che il beneficiario avrebbe sostenuto "il 20% dei costi dell’attività oggetto dei sussidi, non maturando quindi alcun guadagno".

Adesso tutto è in mano agli avvocati: in aula i legali che rappresentano le persone coinvolte avranno la possibilità di valutare eventuali riti alternativi come il patteggiamento. Intanto Uiv respinge l'accusa di frode. “Nessun illecito, lo dimostrano le relazioni” chieste a società specializzate per dimostrare la regolarità nell’uso dei fondi europei, precisarlo l'Unione italiana vini riportata da La Repubblica. 

"Unione italiana Vini ha raccolto una due diligence operata da una società di revisione -dichiara l'Uiv- come pure diversi pareri pro-veritate svolti da professionisti indipendenti che hanno attestato la correttezza del proprio operato, certificando l’effettivo svolgimento delle azioni di promozione oggetto del programma Native Grapes Academy". .

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EFA News - European Food Agency
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