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Electrolux, convocato il 22 febbraio tavolo di crisi al ministero

Ficco, Uilm intervistato da Efa News: "il governo ha accettato il nostro invito per un tavolo di settore"

La vicenda Electrolux arriva al ministero delle Imprese e del made in Italy che ha aperto il tavolo di crisi fissando la prima riunione a Roma per il 22 febbraio. La conferma arriva da Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm che a Efa News ha spiegato: "il Governo ha accolto la nostra richiesta di convocare un tavolo di settore e pensiamo di portare delle proposte tese a salvaguardare lavoratori e impresa in un mom difficile trovare punto di alleanza, insieme al Governo, in nome interesse alleanza". 

Al "tavolo elettrodomestici" del 22 febbraio, aggiunge Ficco, verranno portate all'attenzione del Governo sia la questione Electrolux con i 373 esuberi annunciati (leggi EFA News), che quella di Whirlpool altra azienda in crisi, tuttora in attesa della decisione dell'Antitrust inglese per quanto concerne la proposta di acquisto da parte del produttore turco di elettrodomestici Arcelik (leggi EFA News).

A tenere banco in queste ore, però, è soprattutto la questione Electrolux, con un incontro tra azienda e sindacati fissata per il 5 febbraio prossimo in cui le organizzazioni sindacali tenteranno di capire qualcosa in più su nuovo piano industriale, ancora in gran parte sconosciuto ai più. "Questo piano si inserisce in un contesto molto difficile con un utilizzo diffuso degli ammortizzatori sociali e con un livello produttivo assai inferiore a quello preventivato nel precedente piano industriale", sottolinea Ficco.

"Annunciato il piano e gli esuberi -prosegue il sindacalista Uilm- ci siamo incontrati con l'azienda il 17 gennaio e abbiamo detto che per noi la qustione degli esuberi era molto pesante e che non intendevamo fare accordi. Electrolux ci ha già detto, e noi l'apprezziamo, che è pronta a vietare licenziamenti coatti e a concordare con noi un piano di uscite cosiddette 'non oppositive' o volontarie. Poi in realtà si tratta pur sempre di uscite oppositive perché non può accettare chi vuole: può accettare di uscire con incentivo chi si trova in quei reparti in quelle mansioni colpite da esuberi". 

"Quello che ci colpisce fortemente e per cui non abbiamo fatto ancora nessun accordo -sottolinea Ficco- è che ormai gli stabilimenti stanno arrivando a un livello produttivo e occupazionale difficilmente sostenibile. E, colpisce ancora di più che in questo contesto, noi non abbiamo ancora chiaro il nuovo piano industriale di Electrolux che, anche con accordi sottoscritti con noi, ha investito in Italia in misura significativa, da ultimo, in stabilimenti come Susegana e Solaro, preventivando volumi che non si stanno realizzando (leggi EFA News). Inoltre -conclude Ficco-non è dato capire cosa l'azienda voglia fare per fronteggiare questo stato di cose, in modo da rilanciare le fabbriche italiane".

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EFA News - European Food Agency
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