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Manuale "Enoturismo 4.0"/2: le donne, una risorsa per viticoltura ed enoturismo

In esclusiva a EFA News, Donatella Cinelli Colombini (Donne del Vino Toscana) parla del suo libro

Il coautore Dario Stefàno: "Servono risorse umane qualificate per l'intero settore"

L'enoturismo non è un turismo qualunque. E' un'attività legata al business, al benessere, all'acquisizione di conoscenze e alla scoperta di culture diverse. Le potenzialità del settore sono state espresse e analizzate in maniera sistematica nel volume "Enoturismo 4.0 - Osservatorio Enoturismo: Evoluzione del digitale" (Agra Editrice), a margine della cui presentazione, avvenuta oggi in Senato (leggi notizia EFA News), abbiamo intervistato i due coautori: Dario Stefàno, manager, docente all'Università del Salento e alla Lumssa di Roma ed ex parlamentare, Donatella Cinelli Colombini, presidente delle Donne del Vino Toscana.

Secondo Stefàno, l"'enoturismo è uno spicchio di offerta turistica qualificata che si nutre di identità territoriali e di peculiarità legate al mondo della produzione e della tradizione. Sempre più turisti vanno in vacanza per vivere esperienze (e non per "riposare" come si faceva un tempo), sempre più turisti scelgono la meta di un viaggio sulla base di una variabile enogastronomica. Il vino in questo è un driver importante, ogni anno si muovono almeno 15 milioni di turisti visitando le cantine e i luoghi di produzione e questo diventa strumento per crescere nella qualità dell'offerta turistica rispetto ai nostri competitor internazionali ma soprattutto per crescere nelle vendite. L'enoturismo", prosegue Stefàno, "diventa per le cantine un canale di fidelizzazione e di vendita alternativo a quello tradizionale con margini importanti, quindi con la possibilità di costruire grande valore".

Indubbiamente, osserva l'autore, vi sono regioni italiane come il Veneto, la Toscana, la Sicilia, la Puglia e l'Umbria che, in campo vitivinicolo, "perfomano maggiormente", tuttavia, "dopo aver conseguito il traguardo di un quadro normativo, oggi tutte le regioni stanno facendo dei passi avanti. Il nostro intento è quello di accompagnarle con analisi di dati qualitativi e quantitativi nelle scelte da realizzare per poter meglio interpretare questa domanda sempre più crescente e sempre più internazionale".

L'originalità del volume presentato oggi in Senato, conclude Stefàno, è rappresentata da "un'indagine con cui proviamo a rappresentare le necessità delle cantine ma anche delle città che ospitano questa tradizione antica. Una delle necessità più grandi è quella di risorse umane qualificate alle quali il sistema dell'università e della formazione tarda a rispondere nel modo in cui vorrebbero le cantine".

Da parte sua, Cinelli Colombini si è soffermata su altri obiettivi del libro, ovvero "come utilizzare le novità di questo comparto per tradurlo in business, in sviluppo delle aziende e dei territori del vino". Nel volume trova ampio spazio anche il ruolo delle donne nel mondo del vino: "Le donne delle cantine italiane sono le più vicine alla parità di genere", spiega il presidente delle Donne del Vino Toscana. "Hanno sviluppato questa necessità facendo una progressione asimmetrica. Gli uomini sono più forti in cantina e nella vigna. Le donne sono più forti nel marketing, nella comunicazione, nell'accoglienza turistica e nel commerciale". Il risultato è che le donne "tengono il settore del vino più performante".

Quanto infine alla crisi di vendite e produzione che affligge la viticoltura italiana ed europea, "il turismo del vino può essere una prima risposta attivandosi soprattutto con un incremento delle attività digitali, puntando su un maggiore uso di internet sia nella parte della prenotazione, sia del follow-up per trasformare i turisti in quelli che chiameremo "repeaters", cioè coloro che tornano o comprano altro vino", conclude Cinelli Colombini.

Galleria fotografica Dario Stefàno, manager, docente all'Università del Salento e alla Lumssa di Roma ed ex parlamentare
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EFA News - European Food Agency
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