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Aziende vitivinicole: se a trazione femminile, sono più remunerative

Cinelli Colombini: "A livello mondiale la maggior parte del vino viene comprato dalle donne"

Dal libro "Enoturismo 4.0", realizzato dall'imprenditrice toscana assieme a Dario Stefano, emergono ulteriori dati significativi

“Le donne che lavorano nelle cantine italiane sono più vicine alla parità di salari e carriera rispetto a quelle degli altri comparti economici perché presidiano i settori nuovi del vino: commerciale (51%), marketing e comunicazione (80%) infine enoturismo (76%). Viceversa in vigna e in cantina sono minoritarie (14%). Possiamo quindi dire che gli uomini producono il vino e le donne lo vendono”. Ad affermarlo è Donatella Cinelli Colombini, presidente di Donne del Vino Toscana e co-autrice assieme a Dario Stefano del manuale "Enoturismo 4.0", recentemente presentato al Senato (leggi notizia EFA News).

La parità di genere viene raggiunta procedendo in modo asimmetrico, cioè impiegando le diverse peculiarità di uomini e donne nel modo più congegnale a ciascuno dei due: per le donne nelle attività di relazione e per gli uomini nella parte che richiede più forza fisica e competenze tecniche. Un fenomeno non solo italiano, perché anche in Usa le donne della Wine industry hanno il minimo gender pay gap cioè hanno un reddito medio quasi uguale a quello maschile. Affermazione che dice molto sul nuovo protagonismo femminile nel comparto enologico e a cui corrisponde un peso sempre maggiore delle donne nelle decisioni di acquisto e di visita nelle cantine.

“A livello mondiale la maggior parte del vino viene comprato dalle donne” che cominciano a diventare importanti anche come acquirenti e consumatori di vini costosi. Bevono vino in modo più saltuario e collegato alla socialità rispetto agli uomini oltre a un comportamento d’acquisto più risparmioso e pragmatico. La donna pensa all’uso che verrà fatto del vino soprattutto in relazione all’abbinamento con il cibo. Per questo, in futuro, avremo scaffali di vendita organizzati in modo diverso, con bottiglie dal packaging più curato e colori come roso, viola e pastello. Ma è nel turismo del vino che le donne sono protagoniste assolute e questo spiega la presenza del capitolo a loro dedicato nel volume “Enoturismo 4.0”.

Solo nove pagine ma sono le prime che descrivono nel dettaglio i profili femminili di chi opera nei comparti produttivo o commerciale e di chi consuma vino. Anche fra i turisti del vino e soprattutto fra chi prenota online la visita in cantina (66%) le donne sono la maggioranza. Un cambiamento di costume che sta avvenendo in tutto il mondo e non solo in Italia.

Nel complesso la crescita del ruolo femminile è un elemento tonico per il vino italiano e in generale per tutta l’agricoltura dove il 28% delle imprese ha un titolare donna. Aziende che si mostrano, oltre che più remunerative (il 21% di superficie rurale da loro gestita produce il 28% del Pil agricolo) di quelle del sesso forte, anche espressione di un nuovo modello di impresa cioè più rispettosa dell’ambiente, internazionalizzata, orientata sulla qualità e sulla diversificazione produttiva.

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EFA News - European Food Agency
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