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Brasile: export carne verso Cina spicca il volo

38 nuovi stabilimenti produttivi autorizzati, mentre decadono le misure antidumping

Nell'anno in cui il Brasile celebra 50 anni di relazioni diplomatiche con la Cina, ulteriori 38 stabilimenti brasiliani di lavorazione della carne sono stati autorizzati a vendere carne al Paese asiatico. Lo riferisce una dichiarazione dell'Amministrazione Generale delle Dogane della Cina (Gacc) inviata al ministero dell'Agricoltura e dell'Allevamento brasiliano. Le 38 licenze comprendono 8 macelli di pollo, 24 macelli di bestiame, uno stabilimento per la lavorazione termica della carne bovina e 5 magazzini, di cui uno per la carne bovina, tre per il pollo e uno per la carne di maiale. Alcuni stabilimenti sono stati controllati a distanza nel gennaio di quest’anno, mentre altri hanno ricevuto una valutazione di persona nel dicembre dello scorso anno. Le squadre tecniche cinesi sono state ricevute e accompagnate dai rappresentanti del ministero dell'Agricoltura brasiliano.

“E' un momento importante per entrambe le parti. La Cina riceverà carne di qualità a prezzi competitivi, garantendo prodotti alla sua popolazione, e al Brasile sarà assicurata la creazione di posti di lavoro, opportunità e crescita per l’economia brasiliana. È un giorno storico nelle relazioni commerciali Brasile-Cina, un giorno storico per la nostra agricoltura”, ha dichiarato il ministro brasiliano dell’Agricoltura e dell’Allevamento Carlos Fávaro.

La Cina è la principale destinazione delle esportazioni brasiliane di carne bovina, suina e pollo e si distingue come il principale partner commerciale per le proteine animali. Nel 2023, il Paese asiatico ha importato 2,2 milioni di tonnellate di carne dal Brasile, per un valore superiore a 8,2 miliardi di dollari. Secondo il segretario al Commercio e alle Relazioni Internazionali Roberto Perosa, la decisione di autorizzare le piante all'esportazione spetta al governo cinese, mentre spetta al governo brasiliano informare il Paese acquirente dell'elenco delle piante che sono disponibili per la loro validazione. Fino all’inizio di marzo di quest’anno, il Brasile aveva 106 stabilimenti qualificati per la Cina, di cui 47 di pollame, 41 bovini, 17 suini e 1 asinino.

Recentemente, a seguito delle azioni del governo brasiliano, la Cina ha notificato al Brasile il mancato rinnovo della misura antidumping applicata dal 2019 alle esportazioni brasiliane di carne di pollo. La misura, che imponeva un sovrapprezzo variabile tra il 17,8% e il 34,2% a seconda dell'azienda esportatrice, ha cessato di essere in vigore il 17 febbraio.
Con la fine di questa misura, le esportazioni di pollo dal Brasile sono diventate più competitive sul mercato cinese, creando opportunità anche per altri produttori brasiliani. Anche con i macelli qualificati, i produttori non sono stati in grado di competere efficacemente a causa dei dazi antidumping imposti.

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EFA News - European Food Agency
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