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CLARA MOSCHINI

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Ismea/2. Aumenta spesa per riso (+20%), latte Uht (+15%) e uova (+14%)

L'indice di fiducia tra gli agricoltori resta negativo ma in lieve ripresa nell'ultimo trimestre 2023

Il carrello della spesa per i prodotti alimentari da consumare in casa, secondo i dati dell'Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, nel 2023 è costato agli italiani l'8,1% in più rispetto al 2022. In termini assoluti l'incremento supera gli 8,2 miliardi di euro, il più alto degli ultimi anni. Tra i canali distributivi, il supermercato resta il canale predominante con il 40% di share e con una performance positiva in termini di fatturato rispetto al 2022, mentre restano stabili i volumi di spesa di buona parte dei prodotti. Aumenta la spesa per tutti i comparti alimentari, in particolare tra i prodotti in evidenza per l'ampiezza dell'aumento della spesa si trovano: riso (+20%), prodotti per la prima colazione e latte Uht (+15%), uova (+14%). Per quanto riguarda invece i comparti con crescita della spesa sotto media emergono i vini (incremento della spesa presso la Gdo pari all'1% nel 2023) e il comparto della frutta (soprattutto agrumi, con la spesa in contrazione sia in valore che in volume).

Pur in un quadro ancora negativo, l'indagine trimestrale sulle opinioni delle aziende agricole e dell'industria agroalimentare del panel Ismea (leggi notizia EFA News) mette in luce qualche timido segnale di ottimismo per il futuro. Per quanto riguarda l'agricoltura, nell'ultimo trimestre del 2023 si registra un miglioramento della fiducia degli imprenditori sia su base congiunturale che tendenziale; resta negativo, ma in miglioramento, il giudizio sugli affari correnti. Per l'industria alimentare il clima di fiducia è peggiorato rispetto al terzo trimestre del 2023 e rispetto all'anno scorso, a causa soprattutto del pessimismo legato alle attese di produzione a breve termine.

In linea con quanto dichiarato il trimestre precedente, il 42% delle imprese agricole intervistate ha incontrato delle difficoltà nella gestione dell'attività aziendale nel quarto trimestre; l'aumento dei "costi correnti" e le "condizioni meteorologiche" continuano ad essere indicati come i maggiori fattori di difficoltà, seguiti dai problemi nella ricerca del personale. Invece, rispetto al terzo trimestre del 2023 cala la percentuale degli imprenditori dell'industria alimentare che dichiara di avere incontrato difficoltà nella gestione dell'imprese (dal 34% al 21%), ma i principali problemi riscontrati dagli operatori continuano a essere legati all'incremento dei costi e alla difficoltà di reperimento della manodopera.

Per quanto riguarda il focus sull'accesso al credito, nel corso del 2023 il 35% degli operatori del settore dell'industria intervistati ha chiesto un prestito alle banche, contro il 26% di quelli del settore primario. In entrambi i casi, prevalgono le richieste di finanziamenti a medio-lungo termine (62% per l'agricoltura, 57% per l'industria alimentare).

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EFA News - European Food Agency
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