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Messico. Glifosato: messa al bando posticipata

Per il governo non ci sono ancora alternative valide

La rinuncia totale all'uso glisofato continua a dimostrarsi più problematica del previsto in varie parti del mondo. Dopo il rinvio dell'Unione Europea (leggi notizia EFA News), anche il Messico ne ha posticipato la messa al bando. L'eliminazione della sostanza, disposta dal governo messicano quattro anni fa sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1° aprile 2024 ma è stata formalmente rinviata per assenza di validi sostituti alla sostanza chimica.

“I segretariati dell’Economia, dell’Ambiente e delle Risorse Naturali (Semarnat), dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale (Sader) e la Commissione Federale per la Protezione contro i Rischi Sanitari (Cofepris) riferiscono che, poiché non sono state soddisfatte le condizioni previsto per sostituire l'uso del glifosato nell'agricoltura messicana, deve prevalere l'interesse alla salvaguardia della sicurezza agroalimentare del Paese", si legge in un comunicato dell'amministrazione federale.

In un decreto del 13 febbraio 2023, il governo aveva stabilito un periodo di transizione affinché gli enti e gli enti della pubblica amministrazione federale si astengano dall'"acquisire, utilizzare, distribuire, promuovere e importare mais geneticamente modificato, nonché glifosato o prodotti agrochimici" che lo contengono. come principio attivo, per qualsiasi uso, nell’ambito di programmi pubblici o di qualsiasi altra attività governativa”. Questo periodo di transizione sarebbe dovuto terminare il prossimo 31 marzo. In quel decreto, il governo affermava che il Consiglio nazionale della scienza e della tecnologia aveva presentato alternative praticabili “di provata efficacia” per eliminare il glifosato e gli erbicidi derivati da questa sostanza.

“In particolare, con tecnologie innovative e manifatture messicane, si stanno sviluppando cinque nuovi erbicidi agroecologici, da parte di università e aziende pubbliche. Inoltre, attraverso un processo di sorveglianza tecnologica, sono stati identificati sette bioerbicidi disponibili in tutto il mondo, per un totale di dodici alternative, cinque che saranno sviluppi produttivi messicani e sette già sul mercato", ha spiegato.

Martedì scorso, il governo ha ricordato che, secondo il decreto del febbraio 2023, l'astensione dal rilasciare autorizzazioni e dal procedere alla revoca delle registrazioni è condizionata a tre punti: mantenere la produzione agricola; ridurre il possibile impatto della sostituzione del glifosato; disporre di alternative, pratiche agroecologiche e salutari che consentano di eliminare completamente la sostanza. L'ultimo punto, ha precisato il governo,
è ancora in fase di elaborazione e che le azioni previste dal decreto non si sono ancora concluse, per cui l'esecutivo ha deciso di continuare a cercare alternative.
"Per questo motivo, stiamo lavorando per trovare opzioni disponibili nelle quantità necessarie, associate alle catene di commercializzazione nazionali e accessibili in termini di costi per tutti i tipi di produttori", viene sottolineato nella nota governativa.

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EFA News - European Food Agency
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