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Cibus/3. Aceto Balsamico Modena patrimonio Unesco: miniCultura sostine la candidatura

Grosoli (Consorzio Igp): "Riconoscimento premierebbe impegno di tante famiglie e imprenditori"

Il ministero della Cultura del Governo Italiano sostiene la candidatura “Tradizione del Balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare di Modena e Reggio Emilia” a Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco insieme alla Regione Emilia Romagna. Lo ha ribadito oggi a Cibus il capo di Gabinetto del ministero della Cultura Francesco Gilioli, sottolineando come “nell’aceto balsamico non c’è meno storia che nelle pietre del Duomo e dunque andiamo avanti con la candidatura Unesco promossa dai due Consorzi di Tutela qui presenti dal Consorzio di Tutela di Reggio Emilia e anche da altre associazioni che promuovono il balsamico come la Consorteria di Spilamberto. Gli uffici l’hanno esaminata, hanno risposto, c’è disponibilità ed interesse anche da parte della Regione Emilia-Romagna. Pertanto vi invito da subito a incontrarsi con il nostro servizio Unesco che è a disposizione per portare aventi la candidatura avanzata nel 2019 e impostarla seguendo le rigide regole richieste dall’Unesco. Nella candidatura c’è l’importante aspetto immateriale che caratterizza questo tipo di riconoscimento perché è qualcosa di pervaso e localizzato sul territorio”.

Per la Regione Emilia-Romagna era presente Renzo Armuzzi, dirigente responsabile della promozione dei prodotti Dop e Igp della Regione Emilia-Romagna, portando il pieno sostegno all’iniziativa da parte dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Alessio Mammi che così si è espresso: “Stiamo parlando di un iter che ha preso piede dal territorio e dalle comunità locali, che coinvolge famiglie e imprese delle province di Modena e Reggio Emilia rappresentative della tradizione, della storia e dell’identità del Balsamico sul territorio. Questo processo non deve essere snaturato, proprio per il valore che rappresenta. Stiamo pertanto lavorando affinché questo iter venga legittimato in modo corretto”.

L’occasione è stato il talk show “Modena e il Balsamico: raccontare il Gusto della Cultura e la Cultura del Gusto” tenutosi stamattina a conclusione delle intense giornate di incontri organizzate a Cibus 2024 dai due Consorzi Tutela Aceto Balsamico di Modena e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. per la prima volta presenti alla fiera di Parma sotto la comune egida de “Le Terre del Balsamico”, sintesi della comunione di intenti delle due realtà consortili riferite al Balsamico di Modena soprattutto nel campo della promozione e valorizzazione del prodotto.

Si è dunque approfonditamente parlato in tale contesto della domanda di riconoscimento del titolo di Patrimonio Unesco per l’Aceto Balsamico prodotto nelle province di Modena e Reggio Emilia, presentata da un Comitato territoriale composto dal Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, dal Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, dal Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico di Reggio Emilia, dalla Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (con sede a Spilamberto), dalla Confraternita dell’Aceto Balsamico Tradizionale (con sede a Scandiano) e supportato dalla Regione Emilia- Romagna nonché dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e dal ministero della Cultura.

Il presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Mariangela Grosoli ha affermato: “É dal 2019 che è stata presentata la richiesta per riconoscere l’Aceto Balsamico come patrimonio immateriale dell’Unesco da parte dei Consorzi di tutela delle tre filiere e delle due associazioni culturali di Modena e Reggio Emilia legate al prodotto. Oggi questo progetto è al vaglio del ministero della Cultura e una volta portato a termine l’approvazione della Cucina Italiana come Patrimonio Unesco, verrà riattivato anche questo percorso e speriamo che nel giro di qualche anno si riesca ad ottenere questo riconoscimento che vedrebbe riconosciuta la tradizione di un territorio, ma soprattutto di tante famiglie e di tanti imprenditori modenesi e reggiani che hanno contribuito allo sviluppo di questo prodotto”.

Sull’importanza dell’autenticità e della tutela, tema molto importante per uno dei prodotti più esportati al mondo con il 92% della produzione che raggiunge ben 130 Paesi ma tra i più imitati al mondo, se ne è parlato ieri durante il talk show “L’autenticità ha un gusto unico. Tutelare il valore dell’autenticità al tempo del fake”. Nel suo intervento, l'europarlamentare uscente Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, ha sottolineato la necessità di "rilanciare un piano di azione per sviluppare quella cultura delle IG in tutta Europa aiutando a promuovere questo sistema perché più forte sarà il sistema, più tutelati saranno i produttori dei Consorzi e sarà una straordinaria occasione per rafforzare il loro ruolo".

I temi trattati durante gli incontri hanno un significato particolarmente importante per il presidente de “Le Terre del Balsamico" Enrico Corsini anche per la presenza agli incontri di istituzioni a più livelli, dal locale all’europeo: “Il sostegno delle istituzioni dalla più vicina alla più centrale, non fa che ribadire l’importanza della nostra produzione all’interno del sistema Italia, insieme ad altri eccellenti prodotti dell’agroalimentare modenese ed emiliano-romagnolo più in generale. Ciò significa", ha aggiunto Corsini, "una grande attenzione e sensibilità verso il lavoro delle nostre imprese e delle opportunità che hanno saputo cogliere sviluppando strategie di posizionamento sui mercati esteri anche a lungo termine”.

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