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Roma: chiusi 2844 bar e ristoranti soltanto nel 2023

Confcommercio ripone la sua speranza nella proposta del ministro Urso sui dehors

La ristorazione romana si ritrova a un bivio e, al tempo stesso, in un drammatico paradosso. Non solo il Giubileo si avvicina a grandi passi e scarseggiano cuochi, camerieri e receptionist (leggi notizia EFA News) ma anche il numero dei ristoranti è in caduta libera. Nel 2023, soltanto nella capitale, hanno chiuso 2844 esercizi: un numero davvero troppo alto, sebbene il saldo rimane positivo (+455), grazie al numero superiore di aperture.

Secondo il Rapporto Ristorazione Fipe 2024, diffuso durante la Giornata della Ristorazione, in tutta Roma, vi sono oltre 16.400 ristoranti e 9179 bar. Gli addetti al settore sono oltre 110.200: un numero che, verosimilmente aumenterà in vista dell'Anno Santo, ma forse senza raggiungere il reale fabbisogno di una clientela esponenzialmente aumentata.

Una speranza, tuttavia, arriva dal disegno di legge sul decoro urbano e sui dehors, annunciato la scorsa settimana dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (leggi notizia EFA News). “Il decoro è il vero tema se usciamo dalla piccola polemica e lo vediamo, invece, in una logica di sviluppo della Capitale, credo che i dehors possano essere una componente dell’arredo urbano che mantiene viva la città”, ha dichiarato in una nota Pier Andrea Chevallard, presidente di Confcommercio Roma.

Di altro avviso, la giunta di Roma Capitale che ha già presentato la bozza di un nuovo regolamento che andrebbe, al contrario, a limitare dehors e tavolini all'aperto, dopo l'exploit nel biennio pandemico. A gettare acqua sul fuoco di una possibile polemica tra Comune e governo nazionale, è ancora Chevallard, secondo il quale “le distanze tra il ministro Urso e l’assessore [alle Attività Produttive Monica, ndr] Lucarelli non sono così marcate. L’assessore ha condiviso con noi un piano interessante che prevede la regolamentazione delle strutture a cui siamo molto favorevoli. Riteniamo che gli abusivi vadano stroncati ma nello stesso tempo pensiamo che i dehors siano componenti di vitalità per il tessuto urbano, naturalmente nel rispetto e nella diversificazione delle aree”.

Favorevole alla proposta di Urso è anche il presidente Fipe Roma Sergio Paolantoni, che dichiara: “Finalmente anche il governo nazionale si preoccupa della ristorazione, attività che dà occupazione a fa impresa. I dehors sono un tema che tocca nel vivo attività produttive e i cittadini. Ma ormai sono parte integrante di bar e ristoranti. E tutti, anche noi clienti, preferiamo mangiare all’aperto”.

Secondo Paolantoni il “centro va tutelato, dando regole certe, facili da applicare e controllare. Distanze dai monumenti, omogeneità degli arredi”. Il presidente romano di Fipe aggiunge: “Cosa potrebbe diventare Roma se i locali tornassero a capienza ridotta? Siamo tutti abituati ad avere più spazio e per tutto l’anno. Certo vanno regolamentati”.

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EFA News - European Food Agency
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