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Olio d'oliva: previsto aumento vendite (+9.5%) in Italia

Il nostro Paese è anche il primo per consumo (415mila ton) e per importazioni (2,5 mld euro in valore)

C'è ottimismo tra gli olivicoltori italiani. Il Consiglio Oleicolo Internazionale stima che, alla fine del 2024, il giro di affari nel settore, si attesterà al +9,5% (con punte del 10,4% a livello nazionale). Positivo anche l'export, che dovrebbe segnare un +6,8% in valore. A livello globale, nell'annata 2023/24 è previsto un calo su base annuale (-6,3%) a 2,4 milioni di tonnellate, con conseguente aumento delle quotazioni.

Alla luce dei dati della prima indagine sul settore oleicolo italiano a cura di Mediobanca, tra il 2019 e il 2024, il valore dell'olio evo è cresciuto in primo luogo in Spagna (da 2,04 a 8,12 euro al kg), seguita dalla Grecia (2,7 volte tanto) e dall'Italia (da 3,46 euro a 9,33 euro). Con una differenza: in Spagna e Grecia, i prezzi sono diminuiti, mentre in Italia sono aumentati (+6%).

Nei Paesi dell'Unione Europea, si concentra il 71,7% della produzione globale di olio evo. Capofila in termini produttivi è la Spagna (dove si concentra un terzo della produzione mondiale), seguita dall'Italia (quota 12%), che ha invece il primato nel consumo (415mila tonnellate) e nell'importazione (510mila tonnellate in volume e 2,5 miliardi di euro in valore (il 39,2% del prodotto viene riesportato dopo l'imbottigliamento).

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EFA News - European Food Agency
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