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CLARA MOSCHINI

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Il menù digitale fa guadagnare il 10% ai ristoratori (e fa felici i clienti)

Esperimento di una start up: il digitale batte il menù cartaceo

Un aumento dei guadagni di circa il 10% in più per i ristoratori e una migliore esperienza per il cliente con ordini al tavolo tramite menù digitale rispetto a quello cartaceo. Sono questi i dati emersi dall’esperimento condotto da leggimenu.it, la startup fondata a inizio 2023 da Alessio Marzo e Chiara Ercoli, che offre un menù digitale gratuito utilizzato, secondo quanto recita una nota aziendale, da quasi 30mila ristoranti italiani. 

L’esperimento, che mette a confronto sul campo menù fisico e menù digitale, è stato lanciato con l’obiettivo di valutare l’efficacia del menù digitale per i ristoratori e le sue funzioni mirate all’ottimizzazione dell’esperienza del cliente. In pratica per un mese sono stati "testati" gli effetti dell’ordinazione digitale sui clienti di un bistrot romano. Durante le cene e i pranz al 50% dei commensali è stato distribuito il menù digitale e al restante 50% il menù classico cartaceo. Al termine dell’esperimento, nel corso del quale il servizio è stato eseguito allo stesso modo per entrambi i gruppi, sono stati registrati oltre 1.100 coperti, per un importo totale di tutti i tavoli pari a circa 24.000 Euro.  

 L’esperimento in numeri

I risultati emersi evidenziano come il menù digitale, grazie alle sue caratteristiche che guidano e facilitano l’ordine per il cliente, riesca a ottenere una spesa di circa il 10% superiore rispetto agli ordini con menù cartaceo. Nella fattispecie, il locale utilizzato per il test, che normalmente registra una spesa media per ogni coperto pari a 20 Euro, ha incassato 2.200 Euro in più su circa 1.100 coperti al mese, equivalenti ad un aumento annuo di 26.000 Euro.

Il sentiment dei clienti

Oltre al test quantitativo, è stato somministrato ai clienti del locale capitolino anche un sondaggio qualitativo chiedendo di esprimere una valutazione rispetto alla propria esperienza con il menù digitale. Ebbene, la quasi totalità, pari al 90%, si è ritenuta soddisfatta promuovendo la semplicità e la rapidità di utilizzo del servizio, il suo basso impatto sull’ambiente e l’accessibilità al menù, alle foto e ad altre informazioni utili. Soltanto il 7% ha espresso un feedback mediocre e il 3% si è ritenuto insoddisfatto. "Questo esperimento ci ha permesso di valutare il nostro lavoro sul campo, senza claim o promesse esagerate, ma cercando risultati concreti -spiega Alessio Marzo, co-founder di leggimenu.it-. Ciò che abbiamo osservato è che molti ristoranti utilizzano menu digitali in formato PDF o poco strutturati, che non sempre incontrano le aspettative dei clienti e possono influire negativamente sull’esperienza complessiva”.

Alla luce dei risultati emersi dall’esperimento, la scelta del menù digitale si conferma essere non più un’opzione ma un vero e proprio investimento con un ritorno di business esponenziale per il settore della ristorazione. Una nuova modalità di approccio al settore, dunque, che impatta positivamente non solo sull’efficienza del ristorante ma anche sull’esperienza stessa del cliente, offrendo una serie di funzioni mirate tra le quali abbinamenti a piatti e bevande, prezzi multipli, badge piatti, prodotti personalizzati, foto dei piatti e possibilità di visionare il menù online in anticipo.

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EFA News - European Food Agency
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