Esselunga, la rivolta dei corrieri finisce con la cassa integrazione
La società dei Caprotti ha emesso il comunicato il 25 aprile: "lo sciopero dei rider danneggia l'azienda"

Non è stato un bel ponte del 25 aprile per i lavoratori di Esselunga. Il prolungato sciopero dei rider, che contestano il trattamento economico dell'azienda rispetto ai carichi di lavoro, è finito con un comunicato della stessa società dell'impero Caprotti emesso, con una tempestività non certi riguardevole, proprio il giorno della Liberazione, il 25 aprile. Oggetto? Semplice: la cassa integrazione per i dipendenti "riottosi".
Lasciamo parlare il comunicato della società che esordisce dicendo: "Esselunga desidera comunicare che, a causa dello sciopero in corso indetto dalla Filt Cgil Milano nei confronti delle aziende che forniscono i servizi di consegna per le spese online (Brivio e Viganò, Deliverit e Cap Delivery), sta affrontando gravi disagi operativi. Questa situazione ha compromesso in modo significativo la nostra capacità di garantire ai clienti il servizio e-commerce nell’area di Milano a discapito in particolare di persone anziane e in stato di fragilità per cui il servizio è indispensabile. Inoltre, la protesta messa in atto sta impedendo ai nostri dipendenti dei centri di distribuzione che preparano le spese poi affidate ai trasportatori per le consegne, di svolgere il proprio lavoro".
"Con rammarico, per tale motivo -prosegue la nota-, siamo costretti a ricorrere alla cassa integrazione, un provvedimento che al momento interessa oltre 200 dipendenti del nostro magazzino situato in via Dione Cassio (MI). Questo passaggio, purtroppo, è inevitabile anche per evitare enormi sprechi alimentari. Auspichiamo vivamente un ritorno ad un operato responsabile e a un confronto costruttivo tra tutte le parti coinvolte. La nostra priorità rimane sempre quella di garantire un servizio di qualità ai nostri clienti e un ambiente di lavoro stabile per i nostri dipendenti”.
Le proteste reiterate dei lavoratori e il nulla di fatto della trattativa con le aziende che gestiscono le consegne a Milano per conto della catena di supermercati (Deliverit, Cap delivery e Brivio&Viganò) hanno portato, nei giorni scorsi, allo sciopero a oltranza indetto dal sindacato Filt Cgil. Le proteste dei corrieri riguardano il fatto che l'azienda riconosca solo 2 Euro in più al giorno per sollevare 50 tonnellate mentre gli autisti che consegnano la spesa online tramite società esterne ad Esselunga chiedono un’indennità di 10 Euro per il facchinaggio e furgoni con un carico a norma. Il confronto in Prefettura del 23 aprile non ha dato esito: rappresentanti delle aziende e delegazioni sindacali non sono arrivati ad un punto di incontro.
EFA News - European Food Agency