Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Confimprese: consumi in frenata anche nel I trimestre 2025 (-2,6%)

Nei settori merceologici si segnalano flessioni in ristorazione (-2,6%) e altro retail (-6,7%)

Continua la flessione dei consumi con un primo trimestre 2025 che chiude a -2,6% a valore rispetto al primo trimestre 2024. Lo certifica l’Osservatorio consumi Confimprese-Jakala, che evidenzia la frenata del totale mercato anche nell’avvio dei primi 3 mesi dell’anno. E’ fisiologica una partenza dell’anno caratterizzata da una flessione dei volumi, ma non è da sottovalutare che gran parte del calo nel I trimestre 2025 sia da attribuire alla situazione internazionale con una guerra commerciale in atto che non ha precedenti negli ultimi decenni. C’è sconcerto nella business community e nelle famiglie italiane che chiudono il portafoglio in attesa degli eventi, ogni previsione per i prossimi mesi risulta azzardata e priva di valore concreto. Sul comparto ha pesato anche il calendario sfavorevole, in quanto nel 2024 la Pasqua cadeva alla fine di marzo. Quest’anno per tirare le somme occorre, comunque, aspettare i dati del mese di aprile con la Pasqua e i numerosi ponti festivi, che potrebbero portare a una parziale inversione di tendenza e a un aumento non solo degli arrivi del turismo straniero, ma anche di quello nostrano.

I settori merceologici sono tutti in campo negativo, anche se abbigliamento-accessori a -0,8% tiene maggiormente la barra dritta rispetto alla ristorazione ulteriormente in calo a -2,6% e ad altro retail in profondo rosso a -6,7%. mentre per la ristorazione continua il trend in discesa dovuto a un aumento dei consumi in casa rispetto al fuori casa, segno della perdita di potere d’acquisto delle famiglie italiane. Anche per il comparto di altro retail le motivazioni sono da attribuire a una sempre più attenta gestione del portafoglio da parte dei consumatori, che sono disposti a spendere per i beni di prima necessità ma non per quelli voluttuari e durevoli. Gli acquisti, insomma si rimandano a tempi migliori. 

Quanto ai canali di vendita mostrano tutti un quadro fortemente negativo. A cominciare dalle high street che perdono terreno e chiudono il trimestre a -4,6%. Un canale quest’ultimo che potrebbe registrare un tasso di crescita positivo con la Pasqua e i ponti di fine aprile. In flessione, sia pure più contenuta, anche i centri commerciali a -1,8%. La prossimità conferma gli andamenti negativi dei mesi precedenti a -2,2%. Nelle aree geografiche si registrano i trend negativi del Sud a -3,2%. Continua la debolezza del Nord-ovest a -2,7%, il Nord-est a -2,4%. Chiude il Centro a -1,4%. Nelle regioni Lazio a -0,5%, Campania la peggiore a -4,8%. Quanto alle province si segnalano gli unici andamenti positivi in Liguria con Imperia a +0,7% e Genova in parità a 0,0%. Benevento fanalino di coda a -7,3%.

"Il mese di aprile sarà un’utile cartina di tornasole per verificare la solidità o meno dei dati in flessione fin qui registrati, anche alla luce del permanente deterioramento della situazione internazionale", commenta Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese. "Per il prossimo futuro occorre valutare con attenzione i fattori esogeni come l’arrivo delle temperature primaverili che possono incidere sulle abitudini di consumo degli italiani, soprattutto per abbigliamento-accessori e ristorazione. Potrebbe tornare la voglia del consumo fuori casa e del cambio stagione, fattori positivi per l’andamento dei consumi, anche se preoccupa un possibile rimbalzo inflazionistico".

lml - 50193

EFA News - European Food Agency
Simili