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Bibite Sanpellegrino: 68% italiani cerca una socialità autentica

Aperitivi (64%) e pasti condivisi (48%) sono tra i momenti conviviali più apprezzati

Negli ultimi anni, il modo in cui le persone vivono la socialità ha subito una trasformazione profonda, dettata da un contesto sempre più iperconnesso e digitalizzato. Se da un lato la tecnologia ha reso più facili e immediate le interazioni virtuali, dall’altro ha contribuito a ridurre le occasioni di relazione autentica, impoverendo la qualità dei momenti condivisi dal vivo. Alla facilità del contatto istantaneo si contrappone la difficoltà di trovare tempo e spazio per connessioni reali, libere da mediazioni. Il 68%, infatti, dichiara di sentire il bisogno di avere più momenti di socialità “faccia a faccia” durante l’anno. Un desiderio profondo, spesso disatteso nella pratica, se si considera che solo uno su quattro riesce effettivamente a dedicare molto tempo alle relazioni sociali.

È quanto rivela uno studio promosso da Bibite Sanpellegrino condotto con metodologia Swoa (Social Web Opinion Analysis) su 1.200 italiani attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community lifestyle internazionali, che ha indagato i momenti della giornata, i luoghi e le occasioni in cui gli italiani cercano – o desiderano – riconnettersi con gli altri.In questo scenario, dove la frenesia quotidiana e la pressione degli impegni lasciano sempre meno margine a quei momenti di socialità autentici e leggeri, emerge un bisogno crescente di tornare a forme sociali più intime, spontanee, quotidiane. È proprio in risposta a questa esigenza che Bibite Sanpellegrino si fa portavoce di un nuovo stile di vita, l’Italian Togetherness, per ritrovare il piacere dello stare insieme attraverso piccoli rituali, dialoghi sinceri e momenti condivisi, in cui la semplicità diventa la chiave per creare legami autentici e duraturi.

Ma quali sono i principali ostacoli alla socialità? Al primo posto la mancanza di tempo: il 67% si scontra, infatti, con agende piene, impegni familiari (63%) e lavorativi (54%). Ma non solo, il 55% degli intervistati ammette di rinunciare alla socialità per pigrizia, mentre il 38% deve far fronte alla propria timidezza o introversione. Anche la tecnologia gioca un ruolo ambivalente: se da un lato facilita i contatti, dall’altro li rende più superficiali. Il 52% dichiara di preferire le interazioni digitali a quelle dal vivo, complice la comodità di restare “connessi” anche nei momenti di stanchezza.

Eppure, quando si riesce a trovare il tempo, gli italiani prediligono occasioni semplici e conviviali. Gli aperitivi (64%) e i pasti condivisi (48%) sono tra i momenti più apprezzati, spesso vissuti fuori casa – nei bar e ristoranti (68%) o in spazi aperti come parchi (65%) e piazze (61%). Non stupisce, poi, che la sera sia il momento più gettonato per la socialità (32%), seguito da metà giornata (26%) – fasce orarie che coincidono con la fine degli impegni lavorativi o con le relative pause.Rispetto alle giornate, invece, gli italiani preferiscono i giorni in cui si può staccare la spina dalla routine e godere di un tempo più libero e disteso. I fine settimana – in particolare il sabato (69%) e la domenica (61%) – sono occasioni privilegiate per incontrarsi. E a rendere questi momenti ancora speciali sono le persone con cui si condividono: in primis gli amici (71%) e il partner (65%), ma anche i familiari (46% “genitori” e 39% “parenti”) e i vicini di casa (55%), confermando che socialità si esprime soprattutto in contesti di vicinanza emotiva, fiducia e leggerezza.

È proprio la vicinanza emotiva e l’intimità leggera che gli italiani ricercano maggiormente nella socialità: più della metà desidera spensieratezza (57%) e gioia condivisa (69%), ma anche momenti di confidenza, in cui condividere traguardi personali (65%), delusioni (55%) o dilemmi interiori (53%).

Ma quali sono i benefici della socialità? Il 64% degli italiani afferma di sentirsi più di buon umore e meno stressato dopo un momento conviviale mentre oltre la metà dichiara di avere le idee più chiare (58%). Non si tratta solo di leggerezza, la relazione con l’altro agisce come un piccolo antidoto al caos quotidiano, restituendo lucidità e benessere emotivo. Non stupisce, quindi, che proprio questi momenti siano anche quelli che restano più impressi: in cima ai ricordi più belli legati alla socialità ci sono i pranzi e le cene con gli amici (75%), seguiti dagli aperitivi dopo il lavoro (71%) e dai pranzi domenicali in famiglia (67%). Esperienze semplici, ma che lasciano un segno perché fatte di presenza, ascolto e connessione.È da questa consapevolezza che nasce l’Italian Togetherness: un invito a rallentare, a riscoprire il piacere dei piccoli momenti condivisi, a fare spazio a una socialità più autentica, quotidiana, alla portata di tutti. In un’epoca in cui tutto corre, ritagliarsi del tempo per la socialità reale diventa quindi un atto di benessere, uno spazio di leggerezza che ci riconnette con gli altri – e con noi stessi.

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