Dazi Usa-Ue, Giorgetti: possibile accordo
Il ministro dal G7 in Canada sottolinea che "l'interesse comune è trovare un'intesa"

Sui dazi "l'interesse comune è trovare un'intesa". Lo ha detto il ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, intervistato al Festival dell'Economia di Trento, in collegamento dal G7 in Canada. Secondo il ministro, "na ritirata totale delle posizioni americane mi pare improbabile ma in relazione agli annunci di partenza credo che alla fine si troverà soluzione ragionevole. Sarà molto difficile che l'accordo finale sia molto diverso da quello fatto con gli inglesi".
"L'economia italiana ha delle peculiarità -prosegue Giorgetti-, abbiamo imprenditori piccoli e medi con una capacità di resilienza pazzesca, sono convinto che un ammontare dei dazi limitato sia gestibile da parte loro. Ci sono alcuni settori, come il farmaceutico, che invece, in termini di competitività rispetto ad altre locazioni, potrebbero pagare un prezzo significativo: Per questi settori bisogna essere 'molto vigili' e avere 'un negoziato importante'.
"Mi sembra che prima di tutto dobbiamo chiarirci le idee sul concetto di difesa -aggiunge il ministro-, poi parliamo di numeri e l'Italia farà la sua parte, considerando che è molto difficile politicamente aumentare le spese militari e tagliare la spesa sociale. Dobbiamo trovare un sistema alternativo, magari con la partecipazione dei privati, per evitare un tragico trade-off".
"Il problema dell'Europa oggi -sottolinea Giorgetti dal Canada- è che ha altri soggetti che sono pronti e reattivi a rispondere mentre noi abbiamo dei sistemi di governance che implicano percorsi molto complicati. Basti pensare che adesso in Europa siamo allo stop di clock, dobbiamo totalmente eliminare la normativa regolatoria che abbiamo approvato negli ultimi 3 anni: questa è la dimostrazione che dobbiamo essere più flessibili nell'approccio.
In questo contesto si inserisce la partecipazione di un paese come l'Italia a ertici come Ecofin e G7. "Sono tutti utili soprattutto in una fase storica di cambiamento degli equilibri globali -dice il ministro-. Partecipare a questi vertici importanti e partecipare da protagonista, con uno standing che all'Italia viene riconosciuto in questo momento, è estremamente produttivo per gli interessi nazionali. Non voglio fare un discorso di vanto per il governo: è una realtà oggettiva che tutti coloro che partecipano al dibattito internazionale, anche i privati, i soggetti del commercio, chi gira il mondo, hanno tutti percepito".
EFA News - European Food Agency