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Intesa Sanpaolo /2. Umbria: distretti industriali in ascesa (+16,7%) nei mercati esteri

Olio tra i grandi protagonisti, con un export del valore di 327 mln euro (+26,5%)

Nel 2024 i distretti umbri hanno evidenziato una buona competitività sui mercati internazionali superando 1,2 miliardi di euro, con una crescita di 175 milioni pari al +16,7%, ben al di sopra della media nazionale che si è attestata allo 0,9%. E’ quanto emerge dall’analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, strumento efficace anche per l’azione di accompagnamento e supporto all’economia locale da parte della Direzione Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, nell’ambito della Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese. Il report è stato illustrato oggi a Perugia, alla presenza di Simone Cascioli, direttore generale Confindustria Umbria, e di Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo.

A trainare l’export regionale è stato soprattutto il distretto della Maglieria e Abbigliamento di Perugia, che da solo ha rappresentato il 67% delle esportazioni distrettuali e che nel 2024 ha realizzato 821 milioni di euro di esportazioni con un balzo di 114 milioni pari al 16,1%. Entrambe le componenti settoriali – maglieria e abbigliamento – hanno mostrato segnali di crescita, con un aumento particolarmente marcato per la maglieria. Gli Stati Uniti si confermano come il primo mercato di sbocco per questo distretto - con un valore di 198 milioni di euro, pari al 24% del totale – seguiti da Francia, Cina e Regno Unito, mentre il calo più rilevante si è registrato verso la Federazione Russa, con una perdita di 10,5 milioni di euro. Questi risultati assumono un rilievo ancora maggiore se inquadrati nel contesto complesso del sistema moda, che ha risentito del rallentamento economico cinese particolarmente rilevante per i beni di lusso e più in generale della riduzione dei consumi causata dalle pressioni inflazionistiche.

Un altro protagonista dell’export umbro nel 2024 è stato il distretto dell’Olio, che ha raggiunto i 327 milioni di euro di esportazioni, con una crescita del 26,5%, la più elevata tra le realtà italiane monitorate nel comparto, favorita in parte da un significativo aumento dei prezzi. Grazie all’aumento delle esportazioni del 43,8%, la Spagna diventa il primo mercato di sbocco con 33 milioni di euro, superando anche gli Stati Uniti che invece hanno mostrato un calo del 16,8%. Anche la Germania, il Canada e la Svizzera hanno mostrato aumenti significativi.

In controtendenza rispetto agli altri distretti umbri, il Mobile dell’Alta Valle del Tevere ha registrato una flessione delle esportazioni pari all’8,7%, causata in particolare dal calo marcato nel primo trimestre e nel quarto. La Francia resta il primo mercato di riferimento, seguita dalla Germania e dagli Stati Uniti.

Il principale mercato per i distretti umbri si conferma quello americano che ha un peso del 19,2% e ha registrato una crescita dell’15% rispetto al 2023. Tra le specializzazioni, la Maglieria e abbigliamento di Perugia rappresenta l’84% dell’export verso gli Stati Uniti e circa un quarto delle esportazioni complessive del distretto. Anche il distretto del Mobile dell’Alta Valle del Tevere mostra un legame rilevante con il mercato statunitense (14,7%), mentre per l’Olio umbro le vendite nel mercato americano si sono attestate al 7,7% del totale esportazioni.

Guardando al 2025, le prospettive restano incerte. La debolezza degli scambi internazionali e l’inasprimento delle politiche protezionistiche continuano a limitare le opportunità sui mercati esteri. I risultati saranno quindi molto differenziati a seconda del settore, del posizionamento competitivo delle imprese e della loro capacità di presidiare in modo efficace le diverse aree geografiche. Sarà fondamentale, per i distretti umbri, adottare strategie di diversificazione e flessibilità per saper cogliere le opportunità che si presenteranno nei vari mercati internazionali.

“I dati presentati", sottolinea Simone Cascioli, direttore generale Confindustria Umbria, "confermano la vitalità del sistema produttivo umbro e la capacità delle imprese umbre di competere con successo sui mercati internazionali, grazie a un tessuto produttivo dinamico, orientato alla qualità e fortemente radicato nel territorio. La crescita dell’export registrata nel 2024, ben al di sopra della media nazionale, testimonia il valore del lavoro svolto dalle nostre aziende. In un contesto globale ancora incerto, è fondamentale continuare a investire su innovazione, competenze e internazionalizzazione, rafforzando le sinergie tra imprese, istituzioni e sistema del credito. Come Confindustria Umbria, continuiamo a sostenere la competitività delle aziende umbre con azioni concrete su innovazione, internazionalizzazione e formazione, anche attraverso Its Umbria e Sistemi Formativi Confindustria Umbria, che contribuiscono in modo decisivo allo sviluppo delle competenze tecniche e manageriali richieste dal mondo industriale. Un impegno che si estende anche alla sostenibilità, grazie a progetti come Turn, che promuovono modelli industriali più responsabili, inclusivi e attenti all’impatto ambientale e sociale”.

“I dati sull’export mostrano ancora una volta la solidità e la capacità di adattamento del sistema produttivo umbro, che, con risultati superiori alla media nazionale, continua a distinguersi per vivacità e tenuta anche in uno scenario economico complesso", commenta Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. "La nostra Direzione Regionale con 2,7 miliardi di euro erogati nel 2024 per imprese e famiglie, è pronta a supportare con ulteriori risorse i percorsi di crescita del tessuto economico e industriale, promuovendo strategie di espansione verso nuovi mercati e sostenendo la transizione digitale ed ecologica”.

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